Pasiano patria del cricket per un giorno. La comunità indiana: «Un sogno che si realizza»

Lunedì 10 Luglio 2023 di Lorenzo Russo
Pasiano patria del cricket per un giorno

PASIANO (PORDENONE) - Il vero vincitore del torneo di cricket andato in scena sul campo parrocchiale di Pasiano è stata l'integrazione. Erano 15 anni che la comunità indiana di Azzano aspettava questo momento, di poter giocare in un campo tutto per loro questo sport antichissimo.

Otto le squadre che si sono affrontate in un clima di gioia, di festa, di serenità e della classica ospitalità tipica della cultura indiana. A metterci del suo, per quanto riguarda il clima, anche le temperature ferragostane. «Per noi è un sogno che si realizza, tante volte le amministrazioni comunali di Azzano ci hanno promesso un campo dove potessimo allenarci e giocare, ma nessuno ha mantenuto la parola data» racconta Bagicha Singh Brar, uno dei portavoce della comunità indiana del comune di Azzano Decimo.

Come lui, tanti membri della comunità, alle parole del consigliere comunale di con delega all'integrazione Ervin Ramaliu e del suo braccio destro in questa impresa Daniele Giacomel, non aveva dato credito. «Anche loro, come chi li ha preceduti, ci hanno promesso che avrebbero fatto un torneo di cricket, ma non gli credevamo. Pensavamo fossero promesse campate in aria».

LA SVOLTA

Ma Ramaliu e Giacomel immediatamente si sono messi subito al lavoro per portare avanti la promessa e già qualche settimana dopo il primo incontro tra la comunità indiana e l'amministrazione azzanese hanno avviato il cantiere che ieri ha portato alla bella giornata di sport e integrazione. «Inizialmente abbiamo cercato ovunque nel territorio un posto che potesse ospitare il campo da cricket, ma non ne trovavamo - ci racconta Giacomel, vicepresidente dell'associazione "Azzano 33080" - fino a quando poi è uscita la possibilità di farlo qui, grazie al grande contributo di un consigliere che è in opposizione». Questo consigliere è l'avvocato Paolo Panontin, che grazie alle sue conoscenze nel territorio si è messo in contatto con il parroco di Azzanello, Don Luigi Nonis, che ha dato subito la disponibilità a titolo gratuito del campo da calcio parrocchiale». Ho accettato immediatamente la proposta di ospitare qui il torneo e di dare un campo in cui allenarsi e giocare a questi ragazzi. È stata una decisione presa con il cuore, come ci insegna sia il Vangelo sia Ghandi» commenta don Luigi.

ESPERIMENTO RIUSCITO

Un progetto trasversale, al di sopra delle idee politiche quello voluto dal consigliere Ramaliu: «L'integrazione non è di destra o di sinistra. È un concetto che comprende tutti e che punta al bene della comunità. Mi sono attivato fin dal mio insediamento in consiglio comunale per incontrare tutte le comunità e raccogliere i loro bisogni e le loro necessità per offrire poi una risposta concreta. Io in primis, da albanese, so cosa significa far parte di una comunità e so quanto un piccolo gesto può significare tantissimo». Un piccolo gesto, quello di dare un posto dove poter praticare il loro sport nazionale, che ha commosso particolarmente la comunità indiana, che in pochissimo tempo si è mossa per preparare tutto in vista del torneo: «In soli 90 giorni abbiamo sistemato il campo e pulito tutto. È il regalo più bello che potessimo ricevere - racconta Bagicha Singh - una volta che si è sparsa la voce che ci sarebbe stato un torneo di cricket, tra Friuli e Veneto si sono create 8 squadre che oggi competono fra di loro. Ci stanno chiamando da tutta Italia per poter venire a giocare qui. Abbiamo già l'idea di organizzare altri tornei, magari anche nazionali. È un sogno che diventa realtà». A vincere il torneo è stata la squadra di Lonigo, in provincia di Vicenza.

RICONOSCENZA

La comunità indiana non smette di ringraziare il consigliere Ramaliu, che vede questo come un punto di partenza: «Vorremmo creare altri progetti come questo per le altre comunità del nostro territorio per far sì che non si sentano escluse, ma parte integrante della vita sociale della città. È importante saper apprezzare e conoscere gli aspetti comuni e differenti che le culture hanno per convivere pacificamente tutti insieme».

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