Tamponi anche per i vaccinati? Le farmacie fanno muro: «Noi già al limite»

Lunedì 20 Dicembre 2021 di Marco Agrusti
Coda di fronte a una farmacia

La decisione potrebbe arrivare a poche ore dalla vigilia di Natale, per produrre i suoi effetti pratici prima di Capodanno, forse già il 27 dicembre. Il governo pensa a una stretta anche per i vaccinati (al momento senza distinzioni tra chi ha in corpo due o tre dosi), da applicare tramite l’introduzione del tampone (anche rapido) per la partecipazione a grandi eventi, serate in discoteca, partite allo stadio e forse addirittura per andare al cinema o a teatro. 
E il carico di lavoro potrebbe riversarsi sulle farmacie, già al limite delle capacità da quando è stato introdotto il Green pass (base) per svolgere qualsiasi professione. 

IL RISCHIO

Oggi in Friuli Venezia Giulia si processano tra i 15 e i 25mila tamponi rapidi ogni 24 ore. Sono praticamente tutti test figli dell’introduzione del Green pass, che dal 15 ottobre è obbligatorio per poter lavorare. Il tracciamento effettuato dai Dipartimenti di prevenzione, infatti, funziona solamente con i test molecolari, più precisi e affidabili. In due mesi, quindi, il sistema delle farmacie (con un aiuto non risolutivo che viene garantito dalle cliniche private) è riuscito ad effettuare ed esaminare più di un milione di test rapidi antigenici. Ma la macchina è spinta al limite, ha già raggiunto la “zona rossa” dei giri-motore. Un primo grido era già stato lanciato all’inizio dell’era del Green pass, quando con turni doppi e sforzi estremi le farmacie erano riuscite a contenere l’ondata di richieste. Ora il rischio è che se ai test per i no-vax si dovessero aggiungere anche gli esami per i vaccinati, l’equilibrio finisca per spezzarsi. 
È esattamente questo l’allarme lanciato ieri dal presidente provinciale di Federfarma, Francesco Innocente. 

L’APPELLO

«Se la misura dovesse davvero passare - avverte Innocente - finiremmo di nuovo in grande difficoltà.

Lo dico molto chiaramente: noi farmacisti più di così non possiamo fare. Non capisco come potremmo riuscire ad aumentare ancora dei volumi giornalieri che hanno da tempo raggiunto il limite massimo delle nostre capacità. Si vogliono introdurre i tamponi anche per i vaccinati? Allora prima di varare la misura si trovino altri soggetti disposti a provvedere al servizio». Il problema è che di personale ce n’è già poco. Nelle Aziende sanitarie come altrove, persino nel settore della sanità privata. Tutto lascia supporre, quindi, che a doversi far carico dei test dedicati a chi vorrà andare allo stadio o in discoteca (sono solo due esempi) debbano essere ancora le farmacie. «Ma lo ripeto - sbotta Innocente -, noi non possiamo fare più di quello che stiamo già facendo. L’unica speranza è quella che tanti no-vax decidano invece di vaccinarsi. Per ora però sto notando che le cose non vanno esattamente così. La richiesta di test rapidi è sempre molto alta. Prevediamo un calo in corrispondenza del Natale, dal momento che meno persone andranno a lavorare, ma a inizio gennaio torneremo a sostenere i ritmi attuali». Con il rischio di fronteggiare una nuova ondata di richieste. 

IN PIAZZA

La decisione del governo dovrebbe includere tra gli eventi con tampone per tutti anche i veglioni di Capodanno. A Pordenone non c’è più in calendario il classico concertone, ma è rimasta la serata alle casette di Natale con il limite massimo di duemila persone e le transenne a recintare piazza XX Settembre. L’eventuale introduzione del tampone anche per eventi di questo genere metterebbe il Comune di fronte a una nuova difficoltà. 

Ultimo aggiornamento: 07:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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