Rischio zona gialla in Fvg, commercianti furiosi: «I no-vax paghino i danni e la smettano con i cortei»

Mercoledì 10 Novembre 2021 di Marco Agrusti
I no-vax a Pordenone
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Per i commercianti, basta così. La loro pazienza, già messa a dura prova dal fatto di essere sempre stati i primi a pagare ogni stretta, ogni fascia di restrizioni e ogni colore, è arrivata a quota zero. E adesso che il Friuli Venezia Giulia rischia davvero la zona gialla (con i primi limiti che tornerebbero, anche se blandi, per i ristoranti e i bar), c’è aria di “rivolta”. Volutamente tra virgolette, perché nessuno, tra gli esercenti, si sognerebbe mai di mettere in campo violenza o azioni di disturbo. 
Ma la rabbia è tanta, e non è escluso il fatto che ora, ad andare in piazza, non siano solo i no-vax, ma anche chi il vaccino l’ha fatto (per mille motivi, dalla salute personale o collettiva fino al lavoro) e ora non vuole chiudere più.

E non vuole limiti causati da pochi irresponsabili. 


L’ATTACCO


«Se continua così - tuona ad esempio Alberto Marchiori dell’Ascom di Pordenone - va a finire che le manifestazioni le facciamo noi. Noi vaccinati, noi commercianti. Statiche, delle fiaccolate, di sera per non disturbare nessuno. Ma noi, non loro. Adesso è ora di finirla con i cortei, che provocano solamente danni a tutti. Anche ai commercianti, nei centri delle nostre città. Facciano un sit-in di sera, non quando arrecano danni a chi ha già sofferto troppo. Mi rivolgo anche a chi autorizza le manifestazioni: teneteli fuori dalle città, ora basta veramente». Così poi sulla possibile zona gialla: «Sarebbe un vero disastro, anche perché ci vorrebbero due settimane per tornare in bianco, eventualmente. E stiamo andando verso il periodo natalizio: per i ristoratori rischia di essere l’ennesima grande mazzata. Non deve assolutamente succedere. La protesta la posso anche capire, comprendere, giustificare il diritto a metterla in campo. Ma non così: chi causa chiusure deve poi pagarne i danni collaterali. Tutti devono rispettare le regole, come facciamo noi». 


I MESSAGGI


Stesso pensiero da parte della Confcommercio di Udine e Pordenone, rappresentata dal presidente Giovanni Da Pozzo: «La zona gialla per noi sarebbe una beffa assurda. In questi mesi ci hanno fatto fare di tutto: chiusure, vaccini, Green pass. Richiudere adesso sarebbe assurdo, anche avere nuovi limiti sarebbe una beffa totale. Abbiamo già troppi problemi». Guarda addirittura più avanti Fabio Cadamuro della Fipe. Rappresenta i baristi, che forse soffrirebbero meno rispetto ai ristoratori in un’ipotetica zona gialla. Ma il suo pensiero va al futuro: «Pensiamo ad esempio a una ipotetica zona arancione per il Friuli Venezia Giulia. Per noi sarebbe davvero la fine». 
Non si tratta al momento di un’opzione possibile: troppo alta, la soglia dei ricoveri da raggiungere per incontrare i limiti veri, pesanti, insomma le chiusure generalizzate. Ma già la zona gialla rischia di mettere in moto un tutti contro tutti da non sottovalutare. 

Ultimo aggiornamento: 22:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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