Ancora una volta, il problema è AstraZeneca. Non c’entrano le vicissitudini legate agli effetti collaterali, né i tentennamenti delle varie agenzie regolatorie. Il problema è più terra terra: è un vaccino che fa fatica ad arrivare. La casa farmaceutica inglese è da tempo inadempiente e nonostante i richiami e le sfide legali dell’Unione europea continua a consegnare le dosi in ritardo e col contagocce. E il riverbero ora arriva anche in Friuli Venezia Giulia. È per questo che ieri sono state effettuate meno somministrazioni, non centrando per la prima volta in una settimana il target fissato dal commissario Figliuolo. Ed è per questo che oggi l’incontro a Gemona (14.30) al nuovo centro vaccinale de “Le Manifatture” con lo stesso Figliuolo sarà di massima importanza.
LE RICHIESTE
Il presidente Massimiliano Fedriga ieri ha fissato la scaletta.
LA NUOVA FASE
Il secondo obiettivo da chiarire con il commissario all’emergenza è quello legato alla prossima fase della campagna vaccinale. «Vogliamo capire quando potremo aprire le agende per iniziare a programmare la vaccinazione dei cittadini con meno di 60 anni. Non vorremmo trovarci ad avere tanti vaccini in casa e poche persone da vaccinare. Ci auguriamo di poter allargare presto la campagna, anche per sfruttare il lavoro fatto dagli industriali per le iniezioni da effettuare nelle aziende e alla Dacia Arena di Udine». Stando alle ultime indiscrezioni, l’ampliamento della platea anche agli under 60 potrebbe scattare - limitatamente alle prenotazioni - da metà maggio.
IL RITMO
Fedriga, dopo aver affrontato il problema legato alle consegne da parte di AstraZeneca, ha però garantito che nei prossimi giorni il Friuli Venezia Giulia tornerà sui livelli - alti - già raggiunti nei sette giorni passati. «Ora la nostra potenzialità - ha detto il presidente della Regione - sta per arrivare al massimo. Secondo me potremo anche superare le diecimila somministrazioni al giorno, che come sappiamo corrispondono, in proporzione, ai 500mila vaccini ogni 24 ore a livello nazionale. Con l’apertura dei nuovi centri vaccinali arriveremo finalmente a regime». A regime, però, non sono arrivate ancora le case farmaceutiche. Perlomeno non tutte. Ed è un problema.