Scatta il mese del Green pass: sfida negli spazi al chiuso. Bar e ristoranti temono il crollo degli incassi

Domenica 3 Ottobre 2021 di Marco Agrusti
Il Green pass

UDINE - All’orizzonte non c’è solamente la scadenza del 15 ottobre, quando sarà rivoluzionato l’intero mondo del lavoro a causa dell’introduzione del Green pass obbligatorio. Sarà tutto ottobre ad essere decisivo sul fronte della tenuta del sistema basato sulla certificazione verde sanitaria.  E una sfida importante arriverà dal clima: farà inevitabilmente più freddo, la vita all’aperto cederà il passo ai ritrovi al chiuso e l’uso del Green pass diventerà ancora più determinante.

Con alcuni rischi economici, sottolineati in queste ore soprattutto da ristoratori e baristi. 

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IL QUADRO

La stagione autunnale prende sempre più spazio rispetto alla coda d’estate. Già questa settimana, ad esempio, si assisterà a un primo abbassamento delle temperature e anche a più precipitazioni rispetto a quanto accaduto nei sette giorni appena trascorsi. Semplici previsioni del tempo? No, c’entra e molto anche la vita ai tempi del Covid. Perché se fino ad oggi i clienti senza Green pass hanno tranquillamente usufruito degli spazi esterni di bar e ristoranti, prossimamente le cose si complicheranno e non poco. E allo stesso tempo si potrà concretamente misurare l’efficacia della misura in termini di tenuta epidemiologica.
C’è chi però, come i gestori dei locali pubblici, teme un notevole contraccolpo economico, causato proprio dalla possibile “esclusione” definitiva dei non vaccinati dai bar e dai ristoranti, dal momento che saranno agibili praticamente solo gli spazi all’interno. 

IL PROBLEMA

Meno spazi all’aperto, uguale solo clienti con il Green pass a portata di mano e a portata di controllo. Vuol dire anche più verifiche da fare e potenzialmente meno incassi, dal momento che non tutti sono disposti a pagarsi un tampone rapido (valido per 48 ore, mentre quello molecolare è stato esteso a 72 ore) per sedersi al tavolo del ristorante o per poter consumare una colazione all’interno di un bar. A sottolineare il problema sono i commercianti e gli esercenti stessi. «Temiamo di perdere degli incassi importanti - è il pensiero del ristoratore Carlo Nappo, che fa parte anche del direttivo dell’associazione che tutela e rappresenta la categoria - e non sarebbe certo questo il momento di perderli. Abbiamo paura, onestamente, che il sistema così faccia fatica a reggere». Eppure bar e ristoranti sono stati i primi, in ordine di tempo, a sperimentare gli effetti pratici dell’introduzione della certificazione verde. Il caldo e l’estate, però, avevano facilitato le cose. Ora invece si potrebbe dire che si fa sul serio. E lo stesso discorso vale ad esempio per le palestre e le piscine. Niente più spazi all’aperto, solamente situazioni al chiuso e solo con il Green pass. 

AL LAVORO

Ottobre, com’è noto, sarà anche il mese dell’introduzione del Green pass nel mondo del lavoro. Tra tensioni, divisioni, scontri e dibattiti, ci si prepara a una vera e propria rivoluzione. E centrale ancora una volta sarà il tema relativo ai controlli, affidati in prima battuta ai datori di lavoro, così come “comanda” il decreto emanato dal governo Draghi. Fondamentale, però, anche garantire il cosiddetto controllo dei controllori e per questo nei prossimi giorni la Prefettura di Pordenone prenderà in mano le redini della materia, organizzando le verifiche a campione anche nelle aziende del territorio. 

Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 21:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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