Crescono i contagi, aumentano i ricoveri e sempre più giovani in terapia intensiva

Venerdì 20 Agosto 2021 di Davide Lisetto
In aumento i casi di ricoverati giovani in terapia intensiva
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PORDENONE -  Aumentano i contagi e crescono anche i focolai attivi.

I ricoveri ospedalieri dal primo agosto sono di fatto raddoppiati. Mentre resta piuttosto costante - sulla soglia dei 50 casi - il numero di infezioni sui centomila abitanti. Cala invece Rt che, nell’ultima settimana, è passato da 1,39 a 1,15. Sono questi in sintesi i dati dell’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità trasmesso ieri alla task force regionale. Nonostante l’incremento dei ricoveri le percentuali di occupazione del numero di posti letto - sia in Terapia intensiva che nei reparti ordinari - resta ancora lontano dalle soglie critiche previste per determinare il passaggio nelle fasce colorate di maggiore rischio. Zona bianca, dunque assicurata per il Friuli Venezia Giulia. Anche se a preoccupare è il dato dei contagi tra i ragazzi e il numero di ricoveri, anche in condizioni gravi, tra gli stessi.


NUOVO PAZIENTE
Sotto i trent’anni, di ritorno dalle vacanze e non vaccinati: è questo l’”identikit” del nuovo tipo di paziente che sta in parte occupando i posti letto ospedalieri, anche nelle Terapie intensive e simi-intensive rispettivamente di Udine e di Trieste. Una categoria di ammalati di Covid che nelle scorse tre ondate non si era di fatto mai vista. È l’effetto della variante Delta. Nel reparto della Terapia intensiva di Udine tra i circa seicento pazienti trattati nel corso delle tre ondate di Covid dall’inizio della pandemia vi era stato un solo caso di paziente con meno di trent’anni. Dallo scorso mese di luglio a oggi, invece, tra la quindicina di pazienti gravi che hanno necessitato delle cure intensive ci sono stati ben due pazienti con un’età attorno ai 25 anni. E stando agli ultimi dati la maggioranza dei pazienti intubati non è vaccinato. Anche nella Terapia sub-intensiva dell’ospedale di Trieste, dove a ieri erano in cura cinque ammalati, tutti risultano essere non immunizzati. In diversi casi, inoltre, si tratta di persone giovani rientrate da periodi di vacanza.


IL MONITORAGGIO
Dagli ultimi dati diffusi ieri dall’Istituto superiore di sanità due sono i dati positivi che emergono. La frenata dell’Rt (l’indice di trasmissibilità del virus) che scende dall’1,39 della settimana precedente all’1,15 degli ultimi sette giorni. Inoltre, risulta che i dati della provincia di Pordenone, che nelle scorse settimane avevano fatto registrare un picco a causa dei diversi focolai esplosi sul territorio, sono rientrati sotto la media nazionale. A tenere ancora lontano il rischio della zona gialla (con le relative restrizioni e l’obbligatorietà della mascherina anche all’aperto) sono i dati legati all’occupazione dei posti letto ospedalieri. Anche se il dato dei ricoveri in Terapia intensiva è in salita la soglia limite del 10 per cento è ancora lontana: dei 175 posti complessivi attivabili ne erano occupati nove, l’allarme rosso si accende quando di posti ne vengono occupati 17. A ieri la percentuale era ferma al 5 per cento, la metà rispetto al livello di guardia. Mentre è al 2 per cento l’occupazione dei posti letto ordinari nei reparti Covid, la soglia critica è al 15 per cento.


IL BOLLETTINO
Ieri intanto in regione su un totale di 5.184 test sono state riscontrate 68 positività pari al’1,31%. Non si sono registrati decessi. Mentre sono dieci le persone ricoverate in terapia intensiva (+1; si tratta di una paziente vaccinata solo in prima dose) e scendono a 26 (-4) i ricoverati in cura in altri reparti. È stata rilevata la positività di un medico nell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, mentre non risultano esserci stati contagi tra gli ospiti delle strutture residenziali per anziani né tra gli operatori. Tra i rientri dall’estero, la Regione segnala il caso di una persona in arrivo dalla Macedonia del Nord.

Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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