Solai, tettoie e mansarde irregolari: il condono edilizio di Salvini sanerebbe migliaia di piccoli abusi

In regione le irregolarità parlano di una stima tra il 70 e l'80 per cento delle abitazioni

Sabato 6 Aprile 2024 di Marco Agrusti
Solai, tettoie e mansarde irregolari: il condono edilizio di Salvini sanerebbe migliaia di piccoli abusi

Solai più bassi rispetto a quanto prevede la normativa. Tettoie non in linea con le direttive. Mansarde nel frattempo diventate appartamenti che però a norma di legge non potrebbero ospitare spazi di vivibilità. Sono migliaia, in tutto il Friuli Venezia Giulia, le situazioni che potrebbero essere risolte dalla nuova norma annunciata dal ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Matteo Salvini. Il maxi-condono anche nella nostra regione potrà sanare tantissime situazioni, alcuni risalenti addirittura a 50 anni fa, cioè a prima che cambiasse la normativa sull’edilizia


IL PUNTO

Gli esperti, in Friuli Venezia Giulia, parlano di una stima tra il 70 e l’80 per cento delle abitazioni. Sono gli stabili nei quali sono presenti una o più irregolarità. Non si tratta di macro-abusi edilizi, ma di difformità anche minime rispetto alla normativa vigente, che però sono in grado di “congelare” un immobile e di impedire ai proprietari di disporre del bene, anche dal punto di vista economico. È per questo che l’Unione dei piccoli proprietari anche in Friuli Venezia Giulia accoglie con favore la svolta annunciata dal governo sul fronte delle irregolarità edilizie da sanare nel prossimo futuro. «Come piccoli proprietari - ha spiegato ieri il presidente pordenonese, Ladislao Kowalski - peroriamo assolutamente questa causa. È un’iniziativa a cui va il nostro plauso, soprattutto perché siamo di fronte a moltissime violazioni che ad oggi non sarebbero sanabili.

Si tratta di situazioni che dal punto di vista legale sono praticamente nulle, ma che impediscono ai proprietari di disporre di un bene». 


LA MAPPA

Kowalski si sofferma poi sulle varie tipologie di irregolarità presenti sul territorio del Friuli Venezia Giulia. «Un esempio? Le solette dei condomini, cioè la divisione tra i piani. Spesso sono più alte del previsto. È una violazione ma allo stesso tempo non siamo in presenza di un danno. E ancora, l’altezza di singole unità abitative oppure delle mansarde». La legge del 1975 stabilisce per esempio che i locali abitabili non possano essere più bassi di due metri e settanta centimetri. «Con il risultato che tanti proprietari si trovano di fatto con il proprio bene bloccato». Kowalski però lancia anche un monito. Sì, perché se la norma lanciata da Matteo Salvini potrà sbloccare migliaia di situazioni anche in Friuli Venezia Giulia, è vero anche che non dovrà passare il concetto del “vale tutto”. «L’eccezione - ha spiegato ancora il presidente pordenonese dell’Unione dei piccoli proprietari - non dovrà diventare la regola. Spesso la nostra società si dimostra avvezza alle piccole illegalità e non dovrà essere così. Siamo di fronte ad un provvedimento necessario di cui però non dovremo abusare in alcun modo».

 
IL CONTESTO

Quanto agli abusi veri e propri, il numero di ordinanze di demolizione emesse tra il 2004 e il 2020 è di 1.300 (Comuni capoluogo: Pordenone 71, Gorizia 28, Udine 139), quelle eseguite 839 (Pordenone 141, Gorizia 14, Udine 63), ovvero il 64,5%, portando per questo parametro la regione al 2° posto dopo il Veneto. Su scala provinciale, la performance migliore in Italia è quella dei Comuni della provincia di Pordenone, con il 94,8% delle ordinanze di demolizione eseguite. Stringendo sui capoluoghi di provincia, vince ancora il Comune di Pordenone, con il 100% delle ordinanze emesse ed eseguite. Quando il proprietario di un immobile abusivo non rispetta l'ingiunzione alla demolizione entro il termine di 90 giorni, l'edificio viene automaticamente acquisito al patrimonio immobiliare pubblico.

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci