Allevamento di polli e salute pubblica: Regione e Comune condannati a pagare 100mila euro

Sabato 4 Luglio 2020
Allevamento di polli e salute pubblica: Regione e Comune condannati a pagare 100mila euro (Foto di klimkin da Pixabay)
CANEVA - Tanto tuonò che piovve, anzi grandinò. Decapitata la sentenza con la quale il giudice civile di Trieste, ritenendosi non competente, aveva spedito ai colleghi del Tar il contenzioso legato alla richiesta di risarcimento danni avanzata dal Comitato di Salvaguardia dietro Castello per i mancati accorgimenti adottati da Regione, Ministero della Salute, Comune di Caneva per tutelare la salute dei cittadini costretti, secondo quanto sostenuto dal legale del Comitato avvocato Marco Rebecca, a convivere con le immissioni di un allevamento intensivo di polli che avrebbero reso irrespirabile l'aria. In verità quest'ultimo aspetto è al centro di un procedimento penale, per una serie di violazioni ambientali, avviato davanti al giudice di Pordenone, con alla sbarra i vertici dell'azienda che alleva polli. A margine della causa penale, a fine 2015, l'avvocato Rebecca aveva avviato un contenzioso civile nei confronti di Regione Fvg, Comune di Caneva, Ministero della salute e Unipol Sai (quale responsabile civile) chiedendo un risarcimento a sei zeri per i 16 cittadini che fanno parte del Comitato. Il motivo? Si sarebbero lavati le mani come dei novelli Ponzio Pilato di quanto stava accadendo in località Castello, delle ipotizzate inadempienze dell'azienda e, di conseguenza, della salute dei cittadini, bene primario per la Costituzione. Una tesi che il giudice di primo grado aveva ritenuto infondata, ma che i magistrati della Corte d'appello (Patrizia Puccini, presidente, Salvatore Daidone e Mauro Sonego) hanno invece condiviso, pronunciando una sentenza, leggi alla mano, che farà sicuramente scuola e giurisprudenza a livello nazionale.

LA STANGATA
Dopo aver esaminato e smontato le argomentazioni dei legali di Regione, Ministero della salute, Comune di Caneva e Unipol Sai, i giudici d'appello hanno ritenuto fondato e accolto il ricorso presentato dal Comitato Salvaguardia dietro Castello. «La giurisdizione - recita la sentenza che stronca il pronunciamento di primo grado - è ordinaria e pertanto il processo deve tornare a incardinarsi in Tribunale a Trieste». Ma poi la sentenza, partendo dal presupposto dei comportamenti tenute dalla varie amministrazioni degli enti pubblici negli ultimi 15 anni. E così c'è la condanna «In solido Regione Fvg, Il Comune di Caneva, il sindaco di quest'ultimo ente quale ufficiale di Governo, Ministero della Salute e Unipol Sai spa a rinfondere (pagare) le spese di lite, sia di primo che di secondo grado, sostenute dal Comitato che liquida in circa 35mila e circa 40 mila euro, che con gli oneri accessori sfiorano i 100mila euro.

ENNESIMA VITTORIA
Per il Comitato e i suoi legali, quella contro gli enti pubblici è l'ennesima vittoria e il riconoscimento che in tema di immissioni nell'aria i cittadini residenti in zona Castello, a causa dell'allevamento intensivo di pollame, hanno subito una serie di disagi. «A riconoscerlo - spiega l'avvocato Rebecca - ci sono le sentenze degli ultimi anni. Ma se i giudici ci hanno sempre dato ragione, liquidandoci i risarcimento, è altrettanto drammaticamente reale che non abbiamo ancora mai visto un solo euro». Ora i legali del Comitato dovranno concentrarsi sulla causa civile contro gli enti pubblici (competenza radicata a Trieste per la presenza della Regione Fvg) e su quella penale a Pordenone. «Lottiamo da 20 anni - filtra dal Comitato - e non ci arrenderemo. C'è il ballo il benessere nostro e quello dei nostri figli».
Roberto Ortolan
Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 15:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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