Pordenone Calcio, un team di imprenditori per la rinascita: sfida aperta al progetto di mister Fontanafredda

Venerdì 22 Dicembre 2023
I tifosi del Pordenone Calcio sperano in una ripartenza

PORDENONE - È lotta a due per il futuro del Pordenone Calcio. C'è una seconda cordata, formata da imprenditori locali che avrebbero in mano anche un piano di business già messo a terra, nella corsa per la rinascita del club che alla fine di quest'estate è scomparso dal panorama calcistico nazionale e regionale dopo l'istanza di fallimento presentata dalla Procura di Pordenone e l'addio all'ipotesi di concordato preventivo.

Attorno a questa seconda cordata c'è anche parte del mondo politico locale, per quella che probabilmente diventerà una "guerra" cittadina e provinciale per vincere lo scettro del nuovo Pordenone Calcio.

IL PIANO
Ripartenza dalla Promozione, al massimo dall'Eccellenza. «Per non fare il passo più lungo della gamba e organizzare al meglio l'asset societario», è quello che filtra nei corridoi. Niente Serie D immediata, quindi, anche se dai piani alti della Federazione italiana gioco calco erano arrivate ampie rassicurazioni in merito a un possibile salto immediato di una nuova realtà neroverde nella massima categoria dilettantistica nazionale, cioè l'anticamera del professionismo. A garantire la bontà di questo secondo progetto per la rinascita del Pordenone, un team di imprenditori della provincia. Che come detto avrebbero già in mano un business plan per ripartire con l'attività societaria e sportiva, posto che al momento il destino a breve termine del Pordenone Calcio è nelle mani della curatela fallimentare.

SULLO SFONDO
La seconda cordata per la rinascita del ramarro nasce in contrapposizione, o se vogliamo in aperta concorrenza, rispetto al progetto che vede impegnato il presidente del Fontanafredda Calcio, Luca Muranella. «Se c'è un progetto serio - spiegava il numero uno del sodalizio rossonero - in grado di dare respiro al movimento provinciale e di far confluire le forze in una nuova realtà, se ne parlerà eccome. Chiaramente l'ultima parola ce l'avrà il nostro Consiglio. Noi ci teniamo al nostro senso di appartenenza, anche perché il Fontanafredda Calcio nel 2025 compirà cent'anni. Ma non siamo per nulla contrari a un progetto provinciale che includa anche altri sport, ovviamente con il calcio protagonista». Si parlava allora di una polisportiva, con la spalla possibile rappresentata dal basket pordenonese. Il Pordenone Calcio come lo conoscevamo non esiste più. L'eredità morale del suo ex presidente Mauro Lovisa è ancora pesante e presente. Ma c'è la necessità di voltare pagina per poter anche solo iniziare a pensare di riavere una squadra con quel nome. E il Fontanafredda negli stessi giorni vive una situazione più che mai pesante. Non può giocare nel suo stadio, quel Tognon rinnovato proprio per il Pordenone Calcio. I costi sono troppo alti e al suo posto si è insediata almeno fino a fine anno la Triestina. «Una situazione di difficoltà palese - ammetteva sempre il presidente dei rossoneri Muranella -. L'obiettivo immediato che abbiamo è quello di dare continuità al nostro progetto. E le sinergie possono essere una buona, buonissima soluzione». I costi di gestione dello stadio sono alti, perché l'impianto era stato ristrutturato per il professionismo, non per una società dilettantistica, con i suoi pregi e i suoi limiti. Il nuovo soggetto provinciale "erede" del Pordenone Calcio potrebbe venire in soccorso anche sotto questo aspetto. Avrebbe il nome e probabilmente anche la forza per sobbarcarsi anche la gestione di un impianto dispendioso come il Tognon.
 

Ultimo aggiornamento: 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci