Bullismo, già 12 casi nelle scuole. Un tavolo in prefettura per il giro di vite

Sabato 4 Giugno 2022 di Loris Del Frate
Bulli in azione
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PORDENONE - Potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. In ogni caso, almeno dai dati che emergono da un monitoraggio, sarebbero circa una dozzina i casi di bullismo che si sono verificati quest’anno nelle scuole della provincia di Pordenone.

C’è da ricordare che per colpa della pandemia le scuole hanno operato a scartamento ridotto utilizzando la Dad e per un periodo sono state anche chiuse completamente. Non solo. Questi sono i casi emersi perchè individuati direttamente dalla scuola e segnalati o perchè i genitori degli studenti bullizzati hanno presentato denuncia. Come dire che molto probabilmente le molestie sono state molte di più, ma non sono emersi. In ogni caso il prefetto Domenico Lione, vuole dare un giro di vite partendo oramai dall’inizio del prossimo anno scolastico.


LA DECISIONE
Il prefetto ha convocato un tavolo per il 14 giugno dopo la vicenda del giovane studente bullizzato perchè era malato e ha la necessità di un trapianto di reni. L’obiettivo è di cercare di intercettare subito eventuali atti di bullismo e di cyber bullismo nelle scuole superiori della provincia. Per questo motivo al tavolo sono stati convocati i rappresentanti delle forze dell’ordine (Questura, Polizia postale, Carabinieri e Finanza), il dirigente scolastico provinciale, tutti i presidi delle scuole superiori, i sindaci dove sono collocati gli istituti superiori e per la prima volta al tavolo sarà presente anche la Consulta degli studenti. Il prefetto ha invitato pure l’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen.


LA RICOGNIZIONE
L’obiettivo dell’incontro è quello di individuare subito le azioni più efficaci da mettere in campo per arginare un fenomeno che anche in provincia di Pordenone sta assumendo proporzioni sempre maggiori. Per prima cosa sarà necessaria una ricognizione per avere esattamente idea di quando grande è questo fenomeno in modo da affrontarlo in maniera diretta. Tra le cose che erano già state proposte quella di sistemare una telecamera nei pressi delle scuole in modo da avere una visuale nei pressi degli istituti per monitorare quello che avviene all’entrata e all’uscita. Alcuni sindaci lo hanno già fatto, ma non sono certo la maggioranza. Toccherà poi ai dirigenti scolastici sensibilizzare gli insegnanti in modo che possano capire se all’interno della classe ci sono situazioni di disagio. Importante però è che vengano segnalate e prese tutte nella dovuta considerazione. Alle forze dell’ordine spettano i controlli che oltre al bullismo riguarderanno anche la presenza tra gli studenti di droga.


POLIZIA POSTALE
Avrà un ruolo molto importante perchè dovrà cercare di bloccare sulla rete il cyber bullismo che oramai supera il bullismo tradizionale. I social frequentati dai giovani saranno passati al microscopio. Proprio sui social si sfogano gli istinti peggiori. Infine ci saranno i rappresentanti della Consulta degli studenti. A loro verrà chiesto di monitorare le scuole dal punto di vista degli studenti e quando possibile segnalare almeno a grandi linee se ci sono situazioni di disagio.


L’OBIETTIVO
Il prefetto ha intenzione di dare un giro di vite importante prima che la situazione possa degenerare. Del resto se lo scorso anno scolastico sono stati una dozzina i casi, la possibilità che siano molti di più sottotraccia è decisamente molto alta.

Ultimo aggiornamento: 13:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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