VENEZIA - Sfruttava 18 braccianti stranieri, soprattutto connazionali, sottopagati e fatti vivere in maniera disumana, il 27enne pakistano arrestato dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Treviso e dai colleghi di Cessalto. L'uomo, titolare di una ditta per lavori agricoli, trasportava i lavoratori con furgoni privi di assicurazione e revisione e con conducenti senza patente, tra cui lo stesso indagato, nelle campagne delle province di Treviso, Venezia e Pordenone.
La sveglia era alle 4.30-5 per poter essere pronti per la partenza nei campi un paio d'ore dopo.
Ultimo aggiornamento: 10:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA La sveglia era alle 4.30-5 per poter essere pronti per la partenza nei campi un paio d'ore dopo.
L'indagine, iniziata lo scorso ottobre, ha accertato che i lavoratori, vivevano a Cessalto, nella sede della ditta in condizioni di indigenza umana. Oltre ad essere sottopagati, ai braccianti venivano sottratti 4 euro al giorno per il trasporto sui campi, 50 euro al mese per i pasti (quasi inesistenti, pane e fagioli) e altri 100 euro al mese per il posto letto. Le condizioni abitative erano al di sotto degli standard minimi di pulizia e con i servizi con condizioni igienico-sanitarie assolutamente precarie.