Travolto in azienda, il figlio: «Urla strazianti: sono corso, ma era tardi»

Sabato 2 Marzo 2019 di Alberto Comisso
Travolto in azienda, il figlio: «Urla strazianti: sono corso, ma era tardi»

PRATA (PORDENONE)  - «Mio papà? Un uomo tutto d'un pezzo e un grandissimo lavoratore». Attilio Basso ha gli occhi lucidi, tiene a stento il dolore per la scomparsa tanto improvvisa quanto assurda del padre. «Non posso credere - non si dà pace - che sia potuto morire così, sotto uno dei suoi camion. Quelli che ha guidato per una vita e che continuava ad ammirare ogni giorno nonostante la sua veneranda età: era sufficiente che sentisse il solo rumore del motore acceso perché si precipitasse in strada o nel piazzale dell'azienda, fondata proprio da lui nel 1968». Nello stesso piazzale, tra camion nuovi, tutti rigorosamente Mercedes, c'è ancora il primissimo furgone - un 625 Fiat Iveco - con il quale Guido Basso, più di 50 anni fa, avviò l'attività al civico 19 di via Fornaci. «Da lì - ricorda il figlio Attilio - è nata, non senza sacrifici, un'attività che proprio l'anno scorso, a luglio, ha tagliato il traguardo dei dieci lustri. Oggi disponiamo di una flotta di 15 mezzi e di 18 autisti». 
 
LO STRAZIO
Attilio, anche se a stento, ricorda gli ultimi istanti di vita del padre: «Le sue urla strazianti china la testa hanno richiamato la mia attenzione. Mi sono precipitato immediatamente in strada e, mi creda, non avrei mai pensato di trovarlo, a terra, sotto uno dei mezzi pesanti che era appena rientrato da un viaggio in Calabria. Abbiamo fatto di tutto per salvarlo, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare. Se n'è andato, purtroppo, un grandissimo uomo». La scomparsa di Guido Basso lascia un dolore profondo anche tra i nipoti. Nicola Simioni era molto affezionato al nonno. Si erano visti qualche giorno fa e, sicuramente, si sarebbero rivisti nel fine settimana. 
«Mio nonno spiega mi ha trasmesso molte passioni, soprattutto per il lavoro, per l'agricoltura e gli animali. Una persona premurosa, attenta e soprattutto buona. Quando c'era da aiutare, lui era sempre in prima linea: non si tirava mai indietro e di questo bisogna dargliene atto. Sono sicuro che non mancherà soltanto a me e ai parenti, ma all'intera comunità: qui a Prata, in particolare, lo conoscevano tutti». 
IL LUTTO
Della notizia è stato informato subito anche il sindaco Dorino Favot. 
«Stiamo parlando di una famiglia conosciuta e, in particolar modo, di un imprenditore che con i suoi camion ha fatto conoscere Prata in tutta Italia. Il dispiacere, di fronte a una tragedia tanto grande quanto inaspettata, è enorme. Soprattutto per la dinamica, per come sono andate le cose. Quando mi è stato riferito che Guido Basso era morto, finendo sotto ad uno dei suoi camion, è come se il mondo mi fosse caduto addosso: non volevo crederci. Questa, però, è la vita: un tragico destino».
Al.Co.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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