PORDENONE - Vietato asfaltare le strade. Una volta il bitume sul vecchio asfalto era uno dei vanti delle amministrazioni comunali. Non solo rigenerava le vie cittadine, ma dava lustro anche a sindaco e giunta. Ora è impossibile farlo. Non perché non serva più il lustro, ma semplicemente perché il bitume è schizzato alle stelle. Costa troppo, tanto per intenderci. «Ho dato mandato - spiega il primo cittadino di Pordenone, Alessandro Ciriani - che sino a quando non si abbasserà il prezzo non si asfaltano più le strade della città.
OPERE PUBBLICHE
Il problema, però, non è solo legato alle asfaltature. Già, perchè la stessa cosa - e forse pure più grave - interessa anche i lavori già finanziati con i soldi del Pnrr e con tutti gli altri finanziamenti europei e regionali, oltre che i lavori che il Comune paga in proprio. «Ebbene - va avanti il sindaco Ciriani - allo stato l'aumento dei costi delle materie prime legato alle opere in via di realizzazione o di quelle in partenza porta un aumento complessivo di circa 12 milioni. Un delta che diventa impossibile da affrontare e che ci porterà a fare alcuni ragionamenti sulla necessità di dilazionare i tempi di avvio di alcuni cantieri».
IL PROBLEMA
Ragionamento che fila quello del sindaco, ma che trova un ostacolo. Le opere finanziate con i soldi del Pnrr, infatti, devono essere collaudate (quindi già terminate da tempo) entro il 2026. Dilazionare i tempi di avvio dei cantieri significa correre il rischio di dover restituire il contributo. «Problema che conosciamo benissimo - va avanti Ciriani - e sul quale sta lavorando anche l'Anci. L'obiettivo è di ottenere da parte del Governo una revisione dei termini di completamento in modo da attendere che i costi delle materie prime si abbassino. Anche perchè - va avanti - il Comune di Pordenone ha opere finanziate per 90 milioni di euro. I soldi in più da mettere sul tavolo per l'aumento dei costi sarebbero un'infinità».
LE BOLLETTE
Ma i pensieri che corrono nella testa del primo cittadino sono anche altri, come se questi già non fossero sufficienti. Esattamente come per le famiglie, anche in Comune i costi dell'energia sono raddoppiati. Solo che tra il Municipio, tutti gli immobili comunali destinati ad uffici, musei, sale di esposizione, asili nido, scuole materne, scuole elementari e medie, palestre, impianti sportivi e via dicendo, la bolletta del 2021 è stata circa di 3.3 milioni di euro. La questione, però, è decisamente devastante per l'anno in corso, visto che i gestori sul report ricognitivo che hanno inviato al sindaco, parlano di una bolletta a fine anno di 6 milioni e 100 mila euro. In rialzo. «A fronte di queste cifre - conclude Ciriani - c'è poco da dire. Fa senza dubbio girare le scatole pensare che i 3 milioni di avanzo di bilancio in spesa corrente già quest'anno li abbiamo messi per pagare l'impennata delle bollette. Si potevano fare tante cose, invece sono finiti lì. Ora se Regione e Governo ci danno una mano copriremo, altrimenti saranno seri problemi».