PORDENONE - Quattro anziani del Pordenonese sconfitti dal virus, quattro storie dolorose finite nello scarno bollettino che ieri informava su ulteriori dodici decessi in regione.
IL CONTAGIO
Due settimane fa i primi malesseri. Era lunedì, quando Antonio Bortolin ha cominciato a star male. L’indomani è salita la febbre. «Il medico ha consigliato di aspettare 72 ore e di prendere la tachipirina - spiega il figlio - Cinque giorni dopo faceva fatica a respirare ed è stato portato via in ambulanza». La Tac ha confermato: era Covid 19. Bortolin è stato accolto in terapia intensiva e il giorno dopo ha cominciato a star male anche la moglie. «È stata ricoverata e poi dimessa - racconta il figlio - Le mie sorelle l’hanno assistita». Venerdì è arrivata una telefonata terribile: Toni, era il suo diminutivo, era in condizioni disperate. La notte tra sabato e domenica è mancato. Pochi minuti prima che l’ospedale avvertisse i figli, la moglie con cui viveva in simbiosi da 65 anni lo ha chiamato, come se il suo Toni fosse nella stanza, accanto a lei. «Anche mia madre adesso è ricoverata - mormora Diego Bortolin - è gravissima». Antonio Bortolin aveva cominciato a lavorare a 13 anni: i primi tre gratis, per imparare il mestiere. Nel 1972 eccolo impegnato nel panificio di Porcia, che con lui è diventato un riferimento a livello provinciale. Indimenticabile la telefonata arrivata dalla Prefettura di Pordenone la sera del 6 maggio 1976: serviva pane per i terremotati. Lavorò tutta la notte, ne sfornò a quintali e lo consegnò ai militari. Non volle una lira. Oltre a Diego, lascia i figli Walter, Stefania, Anna e Albarosa.
GLI ALTRI CASI
A San Quirino è morta Giselas Teresa Cattaruzza, aveva 96 anni; a Frisanco Elda Frare, 85, di Poffabro. A Cordenons è mancata un’87enne, a Cormons una donna di 95 anni, a Castions di Strada un 93enne, nell’Asp di Codroipo un 88enne e a Tavagnacco un 87enne. Un altro 87enne è morto a Trieste e una 84enne a San Canzian. A Udine è mancato un 81enne e a Sutrio un uomo di 63 anni.