In Friuli Venezia Giulia il primo test di allarme pubblico nazionale. Martedì su tutti i cellulari un messaggio di alert

Giovedì 7 Settembre 2023 di Loris Del Frate
In Friuli Venezia Giulia il primo test di allarme pubblico nazionale. Martedì su tutti i cellulari un messaggio di alert
PORDENONE - Se non accadessero mai sarebbe decisamente meglio. Ma, purtroppo, calamità naturali, incidenti gravi ed eventi atmosferici di portata drammatica, succedono. E gli scongiuri, in quel caso, servono a poco. La vita, casomai, la salvano la prevenzione e la possibilità di essere informati su un evento che sta per cambiare il corso di un luogo, coinvolgendo tante persone. 
Tra i salvavita ci sono gli allarmi anticipati che avvisano i cittadini che gli effetti nefasti di una catastrofe avvenuta, stanno per raggiungere anche il prossimo sito. E proprio un allarme nazionale per prevenire che incidenti e calamità naturali, possano provocare tanti morti, è stato presentato ieri ancora più morti è stato presentato ieri a Palmanova, nella sede della Protezione civile.
Il test di questo allerta nazionale interesserà il Friuli Venezia Giulia il 12 settembre a Mezzogiorno. «Si tratta - ha spiegato l’assessore regione Riccardo Riccardi di un sistema estremamente prezioso, che rientra in una politica di prevenzione che il Paese sta assumendo con grande responsabilità, più che mai utile vista la crisi climatica che stiamo vivendo, con eventi e calamità avversi importanti che ormai si presentano con una frequenza e con una violenza alle quali non eravamo abituati. Il lavoro svolto è stato estremamente importante, prima di tutto per la salvaguardia della vita umana e perché si pone come grande momento di crescita culturale, di presa di coscienza, di responsabilizzazione, verso sé stessi e gli altri».
L’incontro tecnico si è tenuto ieri alla Protezione civile ed è stato dedicato alla diffusione della data del primo test di It-Alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale che interesserà la regione il 12 settembre intorno alle ore 12. Hanno preso parte al vertice le prefetture, i referenti dei gestori telefonici, delle reti stradali, delle scuole e tutte le realtà chiamate a informare i cittadini del Friuli Venezia Giulia e le persone che, al momento del test, si troveranno fisicamente sul territorio della nostra regione. La finalità è anche quella di comunicare i modi e le forme del test anche a chi è in ingresso.
«È un tipo di tecnologia già operativa in altri Stati e adesso viene messa a disposizione del sistema e del cittadino italiano - ha spiegato Riccardi -. Una volta a regime, lo raggiungerà direttamente al suo telefonino tramite un suono particolare e subito riconoscibile, informandolo circa un evento calamitoso estremamente grave in atto, o prossimo ad accadere, consentendogli in questo modo di raggiungere un luogo sicuro, di mettersi al riparo e contenere quindi gli effetti della situazione di criticità, in casi specifici estremi: maremoto, collasso di grandi dighe, attività vulcanica, incidenti nucleari ed emergenze radiologiche, incidenti industriali di impianti che prevedono un piano di emergenza esterno e precipitazioni intense, tutti di elevata gravità».
«La finalità di questo sistema, che va a implementare quelli già operativi è di conoscere il rischio e prevenirlo, conoscere gli effetti di una calamità per affrontarla con prontezza, tempestivamente, con gli strumenti appropriati e con continua formazione».
Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 14:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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