Sotto inchiesta per le fatture "fantasma", albergatore in caserma contro la Finanza

Giovedì 22 Aprile 2021 di Cristina Antonutti
Guardia di finanza

SAN VITO - Sott'indagine perchè sospettato di aver utilizzato fatture per operazioni parzialmente inesistenti e destinatario di un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di una somma rilevante, un albergatore ha portato la sua protesta tra le mura della Tenenza della Guardia di finanza di San Vito al Tagliamento.

Martedì sera, verso le 22.30, si è presentato in caserma e se l'è presa con i militari che stanno indagando sulla società Antico Borgo Torricella, che a San Vito gestisce l'omonimo albergo a 4 stelle. Antonio Piccolo, 43 anni, residente a Cordenons, in questo periodo molto provato dalla tensione finanziaria che stanno vivendo le sue società, si è avventato contro il comandante insultandolo. Un'aggressione verbale pesante: «Corrotto, bastardo, vigliacco...». Un atteggiamento ostile, rivolto anche ad altri militari, che ha fatto scattare un arresto per resistenza a pubblico ufficiale e ingresso arbitrario in luoghi dove l'accesso è vietato nell'interesse militare dello Stato.

LA DIRETTISSIMA

Sottoposto agli arresti domiciliari, ieri mattina su disposizione del sostituto procuratore Federico Facchin, Piccolo è stato processato per direttissima davanti al giudice Milena Granata. L'avvocato Alessandro Tauro ha ottenuto l'ammissione a un rito alternativo che gli ha permesso di patteggiare 4 mesi e 10 giorni di reclusione. La pena è stata convertita in 8 mesi e 20 giorni di libertà vigilata. I finanzieri gli hanno contestato anche la violazione delle misure anti Covid-19 per aver violato il coprifuoco e non aver indossato dispositivi di protezione personale.

LA VICENDA

L'intrusione nella Tenenza è stata preceduta da una giornata di grande tensione. Piccolo aveva un appuntamento all'Agenzia delle Entrate, grazie al quale sperava di risolvere la sua situazione. Non è andata come sperava, se l'è presa e si è sfogato con gli investigatori. L'indagine che lo riguarda risale allo scorso anno e coinvolge anche il padre Pierluigi Piccolo, 68 anni, anche lui di Cordenons. Il 43enne è il legale rappresentante della società Antico Borgo Torricella che gestisce l'albergo ricavato in un casale seicentesco che apparteneva ai conti Panciera di Zoppola, trasformato in una struttura ricettiva dotata di 38 camere, 4 suite, piscina, zona wellness e sala congressi. Secondo la Procura, nelle dichiarazioni fiscali relative alle annualità dal 2014 al 2017, sarebbero state fatte dichiarazioni infedeli utilizzando fatture per operazioni parzialmente inesistenti emesse da altre due società di famiglia, la San Paolo Immobiliare Sige Srl e la Lindenresidenz Srl. Il gip Monica Biasutti lo scorso settembre aveva disposto un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 314mila euro, pari all'Iva evasa, nei confronti di padre e figlio. Il Tribunale del Riesame aveva poi annullato il provvedimento in merito a tre fatture, chiedendo agli investigatori di rideterminare la somma.

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