Dalla Dengue alla Usutu: cronistoria delle malattie delle zanzare e le 8 vittime del West Nile

Nel 2018 il Padovano fu la provincia veneta con più decessi fra il capoluogo, Este e Noventa

Domenica 17 Luglio 2022 di Serena De Salvador
Dalla Dengue alla Usutu: cronistoria delle malattie delle zanzare e le 8 vittime del West Nile

PADOVA - Quattro casi, di cui uno in attesa di conferma. Un numero contenuto, che però porta con sé una vittima e tre persone in condizioni gravi facendo di nuovo addensare sulla provincia euganea le ombre oscure delle morti causate dal West Nile. Non se ne contavano dall'estate 2018, ma quell'anno il bilancio fu drammatico: 8 decessi fra donne (3) e uomini (5). I più giovani avevano rispettivamente 63 e 72 anni, i più anziani 85 e 91. Padova, Este, Noventa Padovana pagarono al virus il loro tributo in vite umane e ora l'attenzione si concentra sulla Saccisica.

Negli anni scorsi però si sono manifestate in provincia anche diverse altre arbovirosi, malattie causate da virus trasmessi da zanzare, zecche e flebotomi che mordono o pungono l'uomo. La sorveglianza speciale coordinata dall'Istituto superiore di sanità (Iss) riguarda Chikungunya, Dengue, Zika, West Nile, Usutu, Encefalite da zecca (Tbe) e le infezioni neuroinvasive da virus Toscana. Nella maggior parte dei casi chi le contrae ha sintomi lievi (febbre, cefalee, dolori articolari, sfoghi cutanei, nausea, debolezza) o è asintomatico, ma le conseguenze possono essere fatali soprattutto in soggetti anziani con basse difese immunitarie.

Gli anni pandemici

Il 15 luglio la Regione Veneto ha emesso il primo bollettino di sorveglianza delle arbovirosi, che nel Padovano segnala un caso di Toscana Virus e uno di West Nile (a cui si aggiungono i due con pazienti ricoverati a Schiavonia e Piove e quello dell'anziano deceduto). Il primo caso veneto di febbre del Nilo è invece emerso il 7 giugno a Barbarano Mossano (Vi). Lo scorso anno i casi di virus Toscana furono due, ma senza necessità di ospedalizzazione, e altrettanti quelli di West Nile. Un annata tranquilla è stata il 2021, come pure il 2020. Due anni fa non ci furono casi gravi di West Nile e si registrarono una persona con il virus Dengue e tre con l'Usutu. Con la Dengue il virus circola nel sangue per 2-7 giorni (periodo in cui la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri) e dà febbre alta, emicranie, forti dolori muscolari, nausea, irritazioni della pelle. L'Usutu invece è simile al West Nile e generalmente dà pochi sintomi (febbre, rash, ittero) mentre casi di encefalite grave si scoprirono nel 2009 in Emilia e Lombardia.

Il periodo più buio

Se negli ultimi due anni i casi di arbovirosi sono stati poco numerosi e senza conseguenze drammatiche, diverso è stato lo scenario fra 2019 e 2018, segnati da una grande diffusione del West Nile. Nel 2019 si contarono in provincia 15 casi confermati (la metà del totale rilevato in Veneto) e altri 6 giudicati probabili. Vi furono anche 13 casi di Dengue e uno, legato a una persona rientrata da un viaggio in Nigeria, presentava anche una co-infezione con il Chikungunya, che comporta febbre alta, importanti artralgie, cefalea, nausea, vomito e rash cutaneo anche se raramente dà problemi neurologi o è letale. Infine si registrò un caso di virus Zika, che ha sintomi simili a quelli di un'influenza, su un soggetto rientrante da Cuba. L'annus horribilis fu però il 2018: un caso di Usutu, uno di Chikungunya e sette di Dengue, ma soprattutto 95 casi accertati di West Nile sui 257 rilevati in tutto il Veneto. La seconda provincia per numero di infezioni fu Verona, che però si fermava a 51. Ai 95 malati certi si aggiunsero anche 21 casi sospetti su 98 a livello regionale. Il Padovano pagò un dazio pesante: 8 vittime (contro le 5 di Rovigo, 2 a Venezia, 2 a Verona e una a Treviso). Erano tre donne di 63, 82 e 85 anni e cinque uomini di 72, 89, 89, 90 e 91 anni. Otto i siti con trappole per catturare le zanzare installati sul territorio e 9 i pool di insetti risultati portatori del virus. Equini positivi furono trovati in 19 aziende e i controlli sulla fauna selvatica evidenziarono due civette, un falco e una cornacchia con il West Nile. In questi anni non sono invece mai stati rilevati nel Padovano casi di Tbe, l'encefalite trasmessa dal morso della zecca.

Ultimo aggiornamento: 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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