La Padova violenta, aggredito dal branco e ferito a bottigliate. Proteste dei residenti, omertà degli esercenti

Mercoledì 21 Settembre 2022 di Marina Lucchin e Luisa Morbiato
Intervento dei carabinieri dopo il ferimento
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PADOVA - Il pestaggio di lunedì sera, avvenuto in Corso del Popolo, non è che l'ultimo episodio di violenza avvenuto in città negli ultimi giorni. Dalla rapina a colpi di mazza all'Arcella ai danni di un kebabbaro e del suo dipendente, alla rissa nella centralissima piazza Duomo, tra i tavolini di un bar, molti si dicono preoccupati per la situazione.

IN CORSO DEL POPOLO
La vittima dell'aggressione a suon di bottigliate in faccia di lunedì sera è ancora ricoverata in ospedale. Si tratta di un marocchino di 37 anni domiciliato a Conegliano, nel Trevigiano. È stato operato dopo il trasporto in ospedale per ridurre le ferite riportate al volto. E intanto i carabinieri indagano sui violenti che si sono scagliati contro di lui: si tratta di un gruppetto di tunisini che si è dato alla fuga. Un magrebino trentenne è stato fermato e ascoltato dai carabinieri. La sua posizione rispetto a quanto avvenuto non è chiara tanto che è stato messo a disposizione dell'autorità giudiziaria. Cosa abbia scatenato la furia degli aggressori non si è ancora capito. Il 37enne era uscito dalla stazione con le sue valige e voleva entrare nel locale per mangiare quando, sul marciapiede, è stato preso a bottigliate dopo qualche parola con qualcuno del gruppo.

L'Arma sta anche visionando le telecamere e sentendo i testimoni per capire cosa sia successo esattamente.

I RESIDENTI
Rabbia e rassegnazione per residenti e commercianti del comparto Stazione dopo quest'ennesima rissa sfociata nell'aggressione di un cittadino marocchino sul marciapiede di Corso del Popolo. Rabbia per una situazione denunciata da anni, ma in costante peggioramento. La rassegnazione si manifesta con un commento ripetuto da tutti come una sola voce: Ormai è normale. Gruppi di sbandati e spacciatori stazionano anche durante il giorno di fronte ai negozi di kebab affacciati sul Corso, nella vicina via Cairoli o sul Boulevard incuranti dei passanti: bottiglia o bicchiere in mano, vociando con toni alti, occupando il marciapiede nonostante il gran numero di passanti che devono cercare di farsi strada passando tra i gruppetti che non accennano a spostarsi.
Una situazione che peggiora al calar del sole quando i pochi italiani che gestiscono un'attività abbassano le serrande, chi alle 16, chi alle 19, chi alle 20 per evitare problemi. Dopo restano solo i negozi etnici che sui cartelli esposti dichiarano la chiusura alle 24, ma che, in realtà, derogano spesso fino a oltre la mezzanotte.

L'EPISODIO
Il titolare del kebab di fronte al quale si è verificata l'aggressione, ieri mattina stava raccontando a due clienti l'accaduto. La discussione era animata con due clienti che puntualizzavano come si dovrebbe precisare la nazionalità delle persone perché un tunisino è diverso da un marocchino ed un senegalese non si deve confondere con un nigeriano aggiungendo commenti salaci sule varie nazionalità. Alla richiesta di raccontare quanto successo davanti alla porta del suo negozio, il titolare, però, risponde, finge di non aver visto nulla: «Non ero in negozio». Stessa lapidaria risposta del collega titolare dell'altro negozio di kebab situato pochi metri più in là. Ad aver assistito all'episodio, diversi residenti attirati dalle urla del gruppo di aggressori e da quelle del ferito rimasto a terra sul marciapiede.
I residenti ribadiscono che la situazione è grave, gruppi di spacciatori, che come sottolineano, sono ben conosciuti l piazzale, il Corso e le vie limitrofe. Le liti fra gruppi sono quotidiane anche se, fortunatamente, non sempre sfociano in ferimenti nonostante la violenza dei gruppi, anche aiutati dall'alcol che consumano, che si fronteggiano forse per questioni di spaccio, territorio o anche solo per una parola di troppo. Le lamentele riguardano anche i negozi etnici che non rispettano alcuna regola anche se non si vedono spesso controlli.

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 18:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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