DUE CARRARE (PADOVA) - Nessuna mediazione: Valvitalia trasferirà le produzioni a Rivanazzano Terme. È stata categorica la proprietà dell'azienda, durante il tavolo regionale di ieri, nel confermare la volontà di procedere con il trasferimento collettivo di tutti i dipendenti dello stabilimento di Due Carrare nella lontana provincia di Pavia.
PERPLESSITÁ
Sconcertata per la totale indisponibilità, la Regione ha mantenuto la sua disponibilità a riaprire il confronto su eventuale richiesta delle parti e ha comunicato che informerà il Ministero dello Sviluppo Economico sulla situazione di difficoltà del gruppo Valvitalia, partecipato tra l'altro da Cassa Depositi e Prestiti, perché si valutino anche in quel contesto le soluzioni di minor impatto per il territorio.
LA GIORNATA
La mattinata di ieri era iniziata con l'incontro fra l'azienda e le Rsu di stabilimento, Michele Iandiorio della Fiom Cgil e Luca Gazzabin della Fim Cisl, con gli 81 dipendenti in sciopero ai cancelli e l'aria appesantita dalla rappresentanza aziendale poco collaborativa. «L'azienda ha minacciato di interrompere ogni tipo di confronto se lavoratori e sindacati non avessero accettato e sposato il trasferimento come unica opzione da proporre alla Regione» hanno sottolineato le organizzazioni sindacali. «Non possiamo accettare questa posizione dell'azienda e ringraziamo la Regione per il suo appoggio condividendone lo sconcerto hanno dichiarato Iandiorio e Gazzabin. - È assurdo questo rifiuto a collaborare, per di più arrivando alle minacce. Noi riteniamo illegittimo che l'azienda voglia utilizzare lo stratagemma del trasferimento per poter arrivare ai licenziamenti senza attivare la relativa procedura con tutte le tutele previste per legge nei confronti dei lavoratori. L'azienda deve rendersi disponibile a valutare possibili acquirenti».