L'allarme dei farmacisti padovani: «Siamo sguarniti di vaccini contro l'influenza»

Venerdì 4 Settembre 2020 di Michelangelo Cecchetto
Il dottor Giovanni Cirilli presidente dei farmacisti padovani

PADOVA - «Il Governo mai come quest'anno invita i cittadini a vaccinarsi contro l'influenza, ma le farmacie, punto di riferimento anche per questa profilassi, attualmente non sono rifornite e rischiano di non esserlo per molte settimane, con conseguenze facili da immaginare».
A lanciare l'allarme è Giovanni Cirilli, presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Padova, da sempre in prima linea per la difesa dei cittadini-utenti delle farmacie. «Già una ventina di giorni fa alle nostre richieste di acquisto, i magazzini ci hanno detto di non essere riforniti, o meglio, che le forniture da parte delle aziende produttrici sono rivolte primariamente agli ospedali ed ai medici di famiglia - spiega Cirilii -. Successivamente saremo riforniti anche noi, ma non sappiamo con che quantitativi e in che termini temporali. Noi eravamo i primi a ricevere i vaccini perchè una parte della popolazione che non è a rischio e che quindi non utilizza i canali della sanità pubblica e di famiglia - continua il presidente Cirilli - si rivolge ai farmacisti e lo acquista. Se così stanno le cose, se la situazione non si sblocca, nelle farmacie non si troverà nulla o pochissimo».

Cirilli spiega che ogni regione nella sua autonomia programma l'acquisizione dei lotti facendo richiesta al Governo che deve provvedere attraverso il ministero competente. «Proprio quest'anno con una emergenza sanitaria globale - indica il farmacista - si dovevano anticipare le procedure di fornitura considerando che le campagne vaccinali dovranno svolgersi secondo le norme anti Covid-19. Quindi non sarà possibile, come avveniva pre pandemia, vaccinare 50 persone al giorno. Si allungheranno necessariamente i tempi ed è ben noto che il vaccino va eseguito in una determinata finestra temporale per produrre gli effetti di copertura e protezione. Oltrepassati questi la sua efficacia si riduce».

Situazione quindi particolare in un anno che sereno non è assolutamente. «Non vorrei - indica non senza preoccupazione il presidente dell'Ordine padovano - che si ripetesse la stessa cosa che è avvenuta nella prima fase dell'emergenza Coronavirus per le mascherine chirurgiche. Come professionisti siamo stati da subito in prima linea e non pochi colleghi ci hanno rimesso la vita in servizio. Non siamo stati chiamati ai tavoli di programmazione nonostante avessimo dato la nostra collaborazione. Abbiamo subito le decisioni di altri, ad esempio le lievitazioni dei prezzi, ed agli occhi dei cittadini eravamo noi invece la colpa di tutto. Ed invece si è visto purtroppo in ritardo di chi era la colpa di tutto questo. Siamo i primi a voler tutelare tutti coloro che si affidano alla nostra professionalità ed anche per il vaccino influenzale lanciamo l'allarme affinchè siano salvaguardati tutti e non sia nostra la colpa della mancata fornitura».

Forte l'azione della Fofi, La Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani, nei confronti del ministero della Salute, affinché la situazione si sblocchi e si eviti che le farmacie rimangano se non sguarnite, con un ridottissimo quantitativo di vaccini, se e quando arriveranno. 

Ultimo aggiornamento: 12:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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