Testamento a favore delle badanti, ma anche pellicce, gioielli e regali ai loro mariti: il giudice le assolve tutte e tre

Mercoledì 13 Settembre 2023 di Marco Aldighieri
Testamento a favore delle badanti, il giudice le assolve: non fu circonvenzione di incapace

PADOVA - Il noto ingegnere Aldo Arcangioli, deceduto il 26 febbraio del 2020 all'età di 99 anni, non è mai stato raggirato. Il giudice del Tribunale monocratico, Alessandro Gusmitta, ha assolto le tre imputate con la formula "perché il fatto non sussiste". La Procura aveva chiesto, per ognuna di loro accusate di circonvenzione di incapace continuata e in concorso, due anni e due mesi di reclusione.

Le tre donne, secondo quello che era l'impianto accusatorio, avrebbero agito tra il 2014 e il 2020.


Ma le difese, durante il processo, hanno dimostrato come il professionista, nonostante l'età avanzata, fosse in grado di intendere e di volere. E quindi di prendere decisione autonome. L'ingegnere, dunque, non ha subito alcun tipo di pressione da parte di Susanna Peccolo 60 anni di Limena, indicata dalla pubblica accusa come l'amministratrice di sostegno del ricco professionista, e dalle due badanti Maria Stefania Pelizza di 56 anni di Maserà e Vittoria Barbugian di 79 anni anche lei di Maserà.


I FATTI
Secondo la Procura le tre donne, accusate di circonvenzione di incapace continuata e in concorso, si sarebbero procurate un ingiusto profitto abusando dei bisogni e della deficienza psichica dell'anziano ingegnere, molto conosciuto in città. Ancora per l'accusa il pensionato sarebbe stato indotto a redigere a favore della Peccolo, due distinti testamenti nei giorni primo giugno 2015 e tre maggio 2018. Quindi, ancora a favore della Peccolo e della Barbugian, un lascito testamentario sempre in data primo giugno 2015. E poi, sempre per l'accusa, l'ingegnere il 22 febbraio del 2019 avrebbe rilasciato una procura generale a Susanna Peccolo atto a cui avrebbero assistito le due badanti.


Il pensionato, sempre secondo l'accusa raggirato dalla tre donne, avrebbe anche effettuato decine di versamenti di denaro e di titoli di credito, quindi donazioni di gioielli e pellicce. A beneficiarne sarebbero stati anche i rispettivi compagni delle tre imputate. In totale in favore della Barbugian l'ingegnere avrebbe versato oltre 526 mila euro, mentre alla Pelizza più di 476 mila euro. L'intera opera di raggiro sarebbe iniziata nel gennaio del 2014 per finire il 27 febbraio del 2020, giorno in cui è morto il facoltoso professionista.
Una parente dell'anziano, di fatto una possibile erede, quando si era accorta di un vistoso ammanco nei conti correnti del pensionato ha presentato un esposto. E sono così scattate le indagini condotte dagli uomini della sezione di Polizia giudiziaria della Procura. Gli inquirenti, sono riusciti a dimostrare la loro tesi accusatoria, anche grazie a una serie di intercettazioni telefoniche. Quindi hanno perquisito le abitazioni delle tre donne, sequestrando diversi documenti utili all'inchiesta. Alla fine il pubblico ministero è riuscito a ottenere l'incidente probatorio, anche consultando le cartelle cliniche della presunta vittima del raggiro milionario. E poi ad aiutare gli inquirenti sono state le verifiche sulla movimentazione bancaria del novantanovenne a rivelare i sostanziosi ammanchi, di cui risultano beneficiarie a turno le due badanti. Sono stati individuati bonifici, assegni e prelievi di importi rilevanti. Tanto che nell'ultimo triennio dai conti correnti dell'ingegnere sarebbe evaporato oltre un milione di euro.


LE DIFESE
Ma durante il dibattimento gli avvocati delle tre imputate, (Eddy Bazzan, Federico Bessega e Maria Giulia Marongiu) sono riusciti a dimostrare come l'ingegnere sia stato sempre capace di intendere e di volere. Un uomo molto anziano, ma lucido e soprattutto in grado di prendere qualsiasi tipo di decisione in merito al suo patrimonio. Così, senza eredi diretti, ha lasciato i suoi averi alle tre donne che si sono prese cura di lui.

Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci