Stupro di gruppo, calciatori condannati. Casarotto è il primo sospeso, su Visentin il Cittadella prende tempo

La sentenza è stata emessa con rito abbreviato: i fatti risalgono al gennaio 2020

Mercoledì 1 Febbraio 2023 di Pierpaolo Spettoli
Santiago Visentin, Stefano Casarotto, Gianni Manfrin

SAN MARTINO DI LUPARI - La Luparense sospende al momento da ogni attività Stefano Casarotto mentre il Cittadella prende tempo e nei prossimi giorni si consulterà probabilmente anche con il proprio legale per decidere cosa fare con Santiago Visentin. Entrambi i giocatori, così come Gianni Manfrin di Este, sono stati condannati a sei anni di reclusione. Sono imputati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa ventenne avvenuta nel gennaio 2020.

Cosa hanno deciso le società

Visentin nel Cittadella è stato impiegato titolare tredici volte nell'attuale campionato di serie B incluso l'ultimo pareggio nel derby sul campo del Venezia e ieri ha partecipato regolarmente alla seduta di allenamento insieme al resto della squadra. Al momento nessuna presa di posizione ufficiale da parte della società granata ma non è escluso che la prenda nelle prossime ore dato che il club si riserva di confrontarsi anche il proprio legale.

Per quanto riguarda Casarotto, che in questa stagione ha giocato quasi sempre titolare tra le fila dei Lupi e domenica è entrato nel finale della partita vinta con il Montebelluna, è stato sospeso da ogni attività dal club rossoblù nella cui nota si legge: «La Luparense ha appreso con sconcerto la notizia di cronaca giudiziaria che coinvolge un proprio giocatore. Attesa la serietà della questione e di tutti i suoi delicati risvolti, ha stabilito al momento di sospendere lo stesso da ogni attività». Sulla vicenda il direttore generale Antonio Dario aggiunge. «Siamo cascati dalle nuvole, non sapevamo dell'udienza di lunedì. Credo che nessuno della squadra fosse informato dato che se qualcuno l'avesse saputo, qualcosa sarebbe trapelato. Non oso immaginare lo stato d'animo del ragazzo domenica alla partita sapendo che il giorno dopo c'era il processo, fermo restando che era anche un suo diritto non dirlo. Lo abbiamo avvisato questa mattina (ieri, ndr) della sospensione da ogni attività non appena abbiamo saputo la notizia dalla stampa, il giocatore ha appreso di buon grado la nostra decisione. In settimana ci riuniremo e credo che lo incontreremo. La notizia ha sconcertato tutti in società e all'interno della squadra, tra l'altro è un ragazzo a modo e tranquillo.

E' stato un fulmine a ciel sereno».

La Virtus Verona ha invece preso la decisione di non sospendere Manfrin attendendo gli altri gradi di giudizio pertanto il giocatore padovano, già impiegato diciannove volte in questa stagione, continuerà a essere a disposizione nelle prossime partite di serie C.

La vicenda

La sentenza è stata emessa con rito abbreviato dal giudice dell'udienza preliminare Paola Vacca. Prima dell'udienza i cinque imputati avevano versato una somma a titolo di risarcimento alla giovane che aveva ritirato la costituzione di parte civile e la querela. Il reato è comunque procedibile d'ufficio. All'epoca dei fatti avvenuti nella notte tra il 18 e il 19 gennaio gli imputati erano compagni di squadra alla Virtus Verona. La ragazza aveva denunciato di essere stata accompagnata da uno dei giocatori, suo compagno di scuola, in un appartamento dove si trovavano altri quattro calciatori. Qui sarebbe stata fatta ubriacare e poi sottoposta a rapporti sessuali non consenzienti. La Virtus Verona li aveva sospesi e poi ceduti ad altra squadre, eccetto Manfrin che è ancora tesserato con i rossoblù. In sede processuale il pm ha preso atto del risarcimento ma ha ritenuto che ciò non escludesse la responsabilità penale dei giovani chiedendo e ottenendo la pena di sei anni per ciascuno. Gli imputati hanno annunciato ricorso in appello. Visentin è imputato a Belluno anche in un altro processo riguardante un episodio analogo avvenuto nell'agosto del 2020 insieme ad altri due calciatori. 

Ultimo aggiornamento: 11:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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