Violenza sessuale di gruppo: 6 anni a testa a 5 calciatori. Per Visentin un altro processo pendente per la stessa accusa

Mercoledì 1 Febbraio 2023 di Alessandro De Bon
Sei anni ai calciatori per violenza sessuale di gruppo

VERONA  - Ha una condanna di 6 anni di reclusione pendente sulla testa, pur non ancora definitiva, e rischia un’ulteriore stangata nel processo che sta per chiudersi a Belluno. L’accusa? Sempre la stessa, pesantissima: violenza sessuale di gruppo insieme ad altri calciatori. Guido Santiago Visentin, difensore 23enne argentino, attualmente in campo con il Cittadella in serie B, è uno dei cinque imputati condannati a 6 anni di reclusione ciascuno al termine del giudizio abbreviato che si è tenuto in Tribunale a Verona per l’aggressione a una studentessa universitaria.

Arriverà a luglio invece la sentenza nel procedimento che si sta celebrando di fronte al tribunale di Belluno, a porte chiuse: vittima in questo caso una ragazza invitata a una grigliata di Ferragosto. Entrambi i fatti sarebbero avvenuti nel 2020.

LA SENTENZA

Era la notte tra il 18 e 19 gennaio 2020 quando i 5 calciatori, dopo una partita del campionato di calcio di serie C pareggiata a Cesena, avrebbero abusato di una giovane universitaria dopo averla indotta a bere tramite un gioco. Oltre al giocatore del Cittadella, Visentin, c’erano Edoardo Merci (centrocampista veronese di 23 anni, che ora gioca con la compagine universitaria americana Central Arkansas Bears); Gianni Manfrin (29enne di Este, tuttora in forza alla Virtus Verona in serie C); Stefano Casarotto (26enne centrale di Dolo, che ora milita con la Luparense in serie D) e Daniel Onescu (29enne romeno residente a Sedico - provincia di Belluno - che gioca in D con i colori della Dolomiti Bellunesi). L’unico - quest’ultimo - a non aver avuto rapporti con la ragazza, seppure presente ai fatti, visto che li ha filmati con lo smartphone. Per tutti la condanna di 6 anni ciascuno pronunciata lunedì al termine del giudizio abbreviato dalla gup di Verona, Paola Vacca, come richiesto dal pm Elisabetta Labate. I ragazzi tramite i rispettivi legali hanno immediatamente annunciato ricorso in appello: si professano innocenti affermando che i rapporti fossero consenzienti. La condanna poteva anche essere più pesante, ma a favore dei cinque ha giocato l’attenuante del risarcimento, versato in extremis alla ragazza, in seguito al quale la vittima ha addirittura ritirato la querela, senza però influire sull’esito del procedimento.

IL PARERE DI GRASSANI

E siamo solo alla giustizia penale. Ora, quasi sicuramente, arriverà pure quella sportiva. A spiegarlo è Mattia Grassani, noto avvocato specializzato in diritto sportivo e legale. «Esattamente come è successo per Portanova - assicura il legale - ora la Procura Federale della Figc aprirà un fascicolo, acquisirà le carte dal tribunale competente, gli atti di indagine, le motivazioni della sentenza non appena saranno pubblicate (60 giorni, ndr) e in autonomia potrà sottoporre i giocatori a giudizio». E la mano potrebbe essere “sportivamente” più pesante. «Quella sportiva è una giustizia autonoma, non aspetta i tempi di quella penale». Le condanne? Pesantissime. «Arrivano alla radiazione, o comunque a una squalifica di media-lunga durata».

IN CORSO

Visentin, come detto, è in attesa di sentenza a Belluno: si conoscerà il 4 luglio. Qui non sono stati scelti riti alternativi. A processo anche i bellunesi Federico De Min, 24 anni, e Matteo Verdicchio, 23. La festa incriminata risale al 15 agosto 2020 in una villa di Belluno, lontano dal centro. La ragazza era stata invitata perché conosceva alcuni dei partecipanti. A un certo punto era andata in una stanza per distendersi e riposarsi. Mentre era sola e indifesa sarebbe stata raggiunta dai tre calciatori. Stando a quanto raccontato dalla ragazza nella denuncia querela, lei avrebbe provato a liberarsi dalla loro presa, chiedendo di smetterla, ma invano. «Stai zitta bastarda» le avrebbero risposto i calciatori, continuando a infierire su di lei.

Ultimo aggiornamento: 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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