Causa contro lo Stato vinta dal Comune: tornano indietro 37 milioni di euro

Venerdì 13 Agosto 2021 di Mauro Giacon
La frazione di Imu andata al Fondo di Solidarietà comunale era più elevata di quanto dovuto

PADOVA - Il Comune riavrà indietro dallo Stato 37 milioni di euro di “contributi” che non doveva pagare.

Roba da costruire venti scuole o un nuovo auditorium. È il succo della sentenza con cui il Consiglio di Stato ha decretato che l’amministrazione è stata costretta a versare troppi soldi al Fondo di solidarietà nazionale nel 2015. Si pensi che il Comune avviò l’iter con l’allora sindaco Bitonci, ma Giordani ha impiantato altre cause per gli anni successivi, dunque se la sentenza fa giurisprudenza dovremo aspettarci altri rimborsi.


IL MECCANISMO
Cerchiamo di spiegarlo in parole semplici. Lo stato prevede una sorta di solidarietà fra i comuni nel pagamento delle tasse. Chi ha meno soldi ne riceve, chi ne ha di più li mette. Per capire cosa fare attinge a una percentuale dall’Imu versato (38% nel 2015) che si basa sui valori catastali. Quelli di Padova che sono stati aggiornati e corrispondono ai reali valori degli immobili appaiono così molto più alti delle altre città. Al punto che nei calcoli un cittadino padovano lascia 177 euro allo stato, uno di Taranto ne riceve 127.
Dunque dopo anni di battaglie il Consiglio di Stato con sentenza 5854 ha dato ragione al Comune sulla controversia riguardo al Dpcm del 10 settembre 2015 e la ripartizione tra i comuni del Fondo di solidarietà comunale. È l’ultima tappa di vari passaggi. Il Tar aveva accolto la richiesta nel febbraio del 2017 e il Consiglio di Stato nell’aprile del 2018. Tanto che il mese dopo l’assessore Bonavina aveva fatto partire un nuovo ricorso per le annualità del 2016 e 2018.


L’IMPORTO
Ma le autorità pubbliche (Presidenza del Consiglio dei ministri, ministero dell’Economia e delle Finanze, ministero dell’Interno) contestavano l’importo richiesto. Si è reso pertanto necessario il giudizio di ottemperanza che ha dato ragione al Comune. La richiesta è sempre stata di avere indietro 37 milioni 415.613,69 euro, mentre lo Stato riconosceva solo 6 milioni 632.410,63. Ora arriverà l’importo completo.
Un risultato merito degli avvocati scelti dall’amministrazione comunale, il professor Luca Antonini, oggi Giudice della Corte Costituzionale, e l’avvocato Giacomo Quarneti, oggi responsabile dell’Avvocatura della Regione, nonché l’allora segretario e direttore generale Lorenzo Traina che in collaborazione con i responsabili del Settore Tributi Maria Pia Bergamaschi e Pietro Lo Bosco e all’Avvocatura Civica, oggi diretta dall’Avvocato Laura Paglia, hanno rilevato le incongruenze del sistema.


GIORDANI
Soddisfatto il sindaco Giordani: «La mia amministrazione ha voluto proseguire su questa linea continuando quella che riteniamo una battaglia di civiltà e di giustizia per i cittadini padovani particolarmente penalizzati dal sistema di alimentazione e riparto del fondo di solidarietà comunale. Quando si tratta di essere nel giusto e riportare soldi che spettavano a Padova in città non guardo in faccia a nessuno e tutelo gli interessi di Padova e dei Padovani, anche perché delle loro tasse si tratta. 


L'IMPEGNO
L’impegno della nostra amministrazione sarà ora impiegare queste significative risorse per migliorare i servizi ai cittadini e per realizzare investimenti importanti che diversamente sarebbe stato proibitivo realizzare. Sicuramente questo tesoretto cospicuo rappresenta una grande opportunità in più per rilanciare con tanti interventi la città dopo la pandemia andando ad agire in nuove opere, così come nei quartieri, nello sport, nelle manutenzioni, nella cultura, nel commercio, nelle politiche di sostenibilità e di transizione ecologica e nella coesione sociale. Ringrazio tutti i tecnici, gli avvocati, tutti quelli che hanno avviato questa strada poi da noi continuata con tenacia e in particolare il dottor Pietro Lo Bosco, che ha avuto l’intuizione originaria e oggi è il nostro ragioniere capo». Chiude l’assessore Bonavina: «Lasciatemi fare un plauso agli avvocati Mizzoni, Lotto e Bernardi e al nostro capo settore Laura Paglia, ai giovani colleghi praticanti e allo staff tutto dell’avvocatura».

Ultimo aggiornamento: 16:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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