Solo 26 alunni in tutta la scuola: la primaria De Amicis ora rischia di chiudere

Martedì 8 Agosto 2023 di Alberto Rodighiero
La primaria De Amicis

PADOVA - In città ci sono sempre meno bambini e l’anno prossimo potrebbe chiudere i battenti la primaria De Amicis di via Citolo da Perugia, a due passi da piazza Mazzini. L’assessora alle politiche scolastiche Cristina Piva apre il suo quadernone dove, ordinatissimi (per una vita ha fatto l’insegnate) ci sono tutti i numeri delle iscrizioni alle 42 primarie cittadine che contano oltre 7mila alunni (quest’anno rispetto allo scorso sono stati 191 in meno).

Numeri che, in alcuni casi, sono la fotografia impietosa dell’inverno demografico che sta vivendo anche la nostra città.

LA CRITICITÀ

«Da questo punto di vista – ha esordito Piva – la situazione della De Amicis è emblematica. Quest’anno gli iscritti sono stati 26: significa che potrà esserci una sola classe che, con modalità che dovranno essere decise, dovrà accorpare dalla prima alla quinta». «Per avere un’idea più chiara della situazione – ha aggiunto – in prima ci sono state due iscrizioni e in seconda non ci sarà alcun bambino perché l’anno scorso non ci sono state iscrizioni alla prima. In terza sono in 10, in quarta 6 e in quinta 8. È del tutto evidente che una situazione di questo tipo non è più sostenibile». «I problemi sono legati a due fattori – ha continuato –. Da un lato, dal punto di vista educativo avere una sola classe che va dalla prima alla quinta, anche tendendo divisi per alcune lezioni i bambini, non va bene. Dall’altro tenere aperta una scuola, con tutti i costi che sappiamo legati al personale e alle utenze, diventa insostenibile. L’anno prossimo bisognerà fare una riflessione se continuare a tenere aperta o meno la De Amicis».

LA PANORAMICA

Anche se in modo più sfumato, in città ci sono altre scuole che devono fare i conti con la mancanza di bambini. Alla primaria Luzzati di Salboro in prima si registrano 8 iscrizioni e in terza 10. Entrambe, dunque, non raggiungono il numero minimo per istituire una classe e dovranno essere accorpate. Stesso discorso vale per la prima a la terza della Fogazzaro a Chiesanuova. In questo quadro piuttosto fosco però ci sono delle eccezioni. Alla Salvo d’Acquisto all’Arcella quest’anno ci sono state 216 iscrizioni. Ed è arrivata addirittura a quota 227 l’Ardigò di via Agnusdei. «Purtroppo il problema del calo demografico è una delle sfide che dobbiamo affrontare nei prossimi anni – ha concluso Piva –. Nel rione attorno a piazza Mazzini dove è presente la De Amicis l’anno scorso è nato un solo bambino. Nei prossimi anni sarà fondamentale puntare sulle politiche di promozione alla famiglia. Una sfida che non è solo economica ma anche culturale». In dieci anni intanto le scuole primarie sono destinate a perdere 750 bambini. Il calo demografico, inevitabilmente, rischia di svuotare gli istituti cittadini. Il Settore scuola di palazzo Moroni l’anno scorso ha calcolato che tra il 2015 e il 2025 solo le primarie perderanno il 10% dei loro iscritti. La crisi demografica che sta vivendo anche Padova viene certificata da un recente studio del Settore statistica del Comune. Nel ventennio 1941-1960 il numero degli iscritti per nascita nel comune è stato piuttosto alto (nel 1960 si arriva a 3.414 nascite). Lo è stato ancora di più nel ventennio 1961-1980. Si riscontra a Padova, come nel resto d’Italia e in altri Paesi, l’importante numero di nascite caratteristico della generazione dei “baby boomers” (i nati tra il 1946 e il 1964). Proprio nel ‘64 si è toccata quota 4.271 neonati. Si è invece registrato un forte calo delle nascite corrispondente a più di un dimezzamento nei ventenni 1981-2000 e 2001-2020. Tre anni fa infatti non si è andati oltre quota 1.332 nuovi nati. Numeri che raccontano un vero e proprio inverno demografico che si ripercuoterà anche sulle scuole.

Ultimo aggiornamento: 18:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci