SAN MARTINO DI LUPARI - Una rotoballa dal peso di 4 quintali spostata nel cuore della notte tra sabato e domenica, dal campo alla strada, via Traversagni, a San Martino di Lupari.
IL RITROVAMENTO
«Erano le 6,30, stavo raggiungendo la stalla - racconta Tonin che ha 36 anni -. Mi sono trovato di fronte la rotoballa. Mi sembrava impossibile. Ho provato a spostarla da solo. Non ce l'ho fatta, sono corso in azienda a prendere il trattore e l'ho riportata nel campo. Penso che ci siano volute almeno quattro persone per muoverla. Il campo è a raso con la strada. Ci fosse stato un fosso non ce l'avrebbero fatta. Penso si tratti di una bravata che poteva però fare male. Sulla strada non c'è luce ed è in semicurva. Non era mai successo nulla del genere, non sporgerò denuncia».
LA VOCE DEL COMUNE
Sull'accaduto non usa mezzi termini Corrado Bortot sindaco di San Martino di Lupari: «È un atto criminale. Potrebbe aver causato seri danni a chiunque considerato che la strada non è illuminata in quella zona. Domani (lunedì per chi legge) parlerò con la Polizia locale per tutte le valutazioni del caso. Arrivare a fare questo, chiunque lo abbia fatto, è da criminali».
IL PRECEDENTE
Meno di sei chilometri di distanza separano via Traversagni da via Braida ad Abbazia Pisani di Villa del Conte, dove nella notte di sabato 26 giugno, ignoti hanno letteralmente sradicato un cartello stradale e non paghi di ciò, lo hanno posizionato deliberatamente sulla carreggiata, di traverso sulle strisce pedonali. Quasi totale l'ingombro. Anche qui, considerata la strada buia, il caso ha voluto non sia successo nulla. Ci si è accorti in tempo dell'ostacolo che se fosse stato colpito da un'auto o ancor peggio da una moto, avrebbe causato danni importanti. Fortissima la condanna del sindaco Antonella Argenti: «Vi troveremo, siete senza cervello e senza cuore - aveva tuonato - Chiunque tu sia, o siate, perché sicuramente siete bestie in branco, ricordatevi solo una cosa: poteva morire qualcuno se non si interveniva in tempo a spostarlo, e quel qualcuno poteva essere un padre o una madre. Magari proprio i vostri». Non è possibile dire, almeno per ora, se le due azioni siano collegate. Le indagini sono in corso. Certo due episodi in pochi giorni con modalità identica fanno riflettere.