PADOVA - «Ho visto quel ragazzo in due occasioni, ma non ho mai avuto rapporti sessuali con lui». Si è difeso per due ore, davanti al gip del tribunale di Padova che lo ha interrogato su rogatoria del collega bresciano, Ivo Amendolagine, 67enne di Abano Terme presidente dell'Associazione Bresciana della Proprietà edilizia. È il più anziano dei sei arrestati nell'ambito dell'inchiesta sulla prostituzione minorile condotta dalla Procura di Brescia. È accusato di prostituzione minorile e ora agli arresti domiciliari.
Amendolagine è stato il primo ad essere interrogato. Ha ammesso di frequentare chat erotiche «perché voglio capire quel mondo». Proprio in rete ha conosciuto il sedicenne che lo accusa. «L'ho incontrato in un bar della città perché mi aveva detto di avere problemi. Non sapevo fosse minorenne. Ho dubitato la seconda volta che l'ho visto perché mi diceva di essere ripetente, ma non mi tornavano i conti», ha aggiunto. Il suo legale, l'avvocato Luca Broli, ha spiegato: «Per il suo impegno in associazione Amendolagine ascolta tutti e così ha fatto anche questa volta. Nulla di più». Il legale ha chiesto per il suo assistito la revoca degli arresti domiciliari o in subordine una misura meno afflittiva in modo da poter tornare al lavoro.
A Lecce è stato anche ascoltato il medico Francesco Fumarola Mauro, per il quale è stato disposto l'obbligo di dimora.
Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 20:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA Amendolagine è stato il primo ad essere interrogato. Ha ammesso di frequentare chat erotiche «perché voglio capire quel mondo». Proprio in rete ha conosciuto il sedicenne che lo accusa. «L'ho incontrato in un bar della città perché mi aveva detto di avere problemi. Non sapevo fosse minorenne. Ho dubitato la seconda volta che l'ho visto perché mi diceva di essere ripetente, ma non mi tornavano i conti», ha aggiunto. Il suo legale, l'avvocato Luca Broli, ha spiegato: «Per il suo impegno in associazione Amendolagine ascolta tutti e così ha fatto anche questa volta. Nulla di più». Il legale ha chiesto per il suo assistito la revoca degli arresti domiciliari o in subordine una misura meno afflittiva in modo da poter tornare al lavoro.
A Lecce è stato anche ascoltato il medico Francesco Fumarola Mauro, per il quale è stato disposto l'obbligo di dimora.
Gli altri arrestati compariranno davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia ad inizio della prossima settimana.
