PADOVA - Da Gallio al Vaticano. È il “percorso” che ha già iniziato a compiere il presepe ideato a Natale 2020 dal Gruppo giovani della parrocchia di San Bartolomeo di Gallio, sull’Altopiano dei Sette Comuni che fa parte della Diocesi di Padova.
Allestito a grandezza naturale in una cornice scenica ispirata a un tipico rustico adibito a ricovero animali, ha suscitato particolare apprezzamento tra i parrocchiani e i molti turisti presenti per il periodo natalizio. I giovani hanno così pensato di proporsi, scrivendo al Governatorato della Città del Vaticano, per allestire il presepe, su progetto dell’ingegner Michele Paganin, nell’aula Paolo VI.
LA NOTIZIA
Ai primi di agosto è giunta la conferma: “È stata una grande emozione per tutti i giovani del gruppo –commenta il parroco, il padovano don Federico Zago–.
LA SCELTA
Per questo i giovani hanno voluto costruire la capanna, grazie alla segheria Omizzolo di Foza, utilizzando il legno raccolto dopo la tempesta Vaia. I ragazzi di Gallio desiderano che ognuno, accostandosi alla loro rappresentazione della natività, nella sua semplicità, «possa ritrovare in quel rustico la sua casa e credere che ogni casa è luogo di salvezza».
Molti gli aiuti ricevuti dai giovani, tra i quali tre contributi padovani, quello dell’Anaci, associazione di categoria degli amministratori condominiali, di A.F. Energia e del negozio Presbiterio di Padova, nel ricordo del proprietario Lorenzo Stefanelli mancato solo pochi mesi fa. «Ora –concludono– non ci resta che attendere la mattina del 10 dicembre quando consegneremo ufficialmente il presepe, insieme al nostro vescovo Claudio Cipolla, a Papa Francesco in aula Paolo VI».