Un regalo e una lettera di Andrea per i 2 anni della sua Grace

Lunedì 11 Marzo 2019 di Marina Lucchin
La lettera e i regali lasciati da Andrea Bizzotto
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CITTADELLA - Andrea Bizzotto sapeva che non sarebbe arrivato a festeggiare il secondo compleanno della sua bambina. Ma ieri, quando la piccola Giulia Grace ha spento le due candeline sulla torta, il suo papà era con lei: mamma Maria le ha consegnato la prima lettera scritta prima di morire. Così il papà 33enne di Cittadella, trasferitosi in Germania a Dusseldorf, e morto l’1 marzo, è riuscito nella sua impresa. Quella di stare vicino alla sua piccola nonostante la morte. Biz, come lo chiamavano gli amici lo sapeva che la vita lo stava abbandonando. I medici all’inizio dell’autunno scorso gli avevano detto che non sarebbe arrivato nemmeno a capodanno. Così lui ha preso carta e penna e ha iniziato a scrivere diciannove lettere, una per ogni compleanno della figlia Giulia Grace. Ma Biz è andato ben oltre: nonostante le forze e il tempo limitati, è riuscito anche a realizzare un libro, “Un  maldestro in bicicletta”, una sorta di testamento per la sua bimba, i cui proventi andranno a un fondo a lei dedicato. Ed è riuscito anche a godersi l’uscita, 20 giorni fa, della canzone «From my star», dedicata alla figlia e messa in vendita online su Amazon e iTunes, arrivando settima nella classifica dei singoli e superando anche le canzoni di Sanremo. 
LA SORPRESA
La moglie Maria ieri ha postato la foro del compleanno della sua bambina sulla pagina Facebook, da cui ha annunciato anche la morte del mariti una settimana fa. Oltre alla torta, ai palloncini e ai tulipani per adornare la tavola, c’è la dolce lettera di papà Andrea: “Per Giulia Grace da papà” si legge nella busta rossa scritta con tutto l’amore di un padre che sa che non potrà veder crescere la sua bambina. A fianco anche un grande pacco blu, l’ultimo regalo che è riuscita a comprarle. 
DESTINO AVVERSO
Andrea non ha mai nascosto la testa sotto la sabbia: quel maledetto tumore raro che l’aveva colpito nel 2016 non gli avrebbe lasciato scapo. Dopo 30 sedute di radioterapia e quattro cicli di chemio, si è arreso all’evidenza di una tac che non lascia speranza: nonostante tutto, era in metastasi. Quarto stadio. «Nessuno merita un tumore incurabile a 33 anni. Meritavo la possibilità di crescere e educare la mia piccola Giulia, portarla al primo giorno di scuola, prepararle il suo cibo preferito con amore, fare un viaggio da solo con lei. Mi meritavo almeno di lasciarle un ricordo reale di me» raccontava. E proprio perché la sua bimba potesse, un giorno, conoscerlo, ha deciso di scrivere quelle lettere e quel libro. Per poter essere con lei, nonostante la morte si sia messa in mezzo. 
L’obiettivo di Andrea era quello di «sopravvivere abbastanza perché Giulia possa avere un ricordo di me - aveva spiegato Andrea - ma a marzo 2018 i dottori mi hanno dato solo “alcuni mesi” di vita. Io non li voglio accontentare e combatto comunque per arrivare ai 40, ma voglio lasciare qualcosa a Giulia che sia vero e concreto». Se Biz da una parte ha fallito, perchè ai 40 non c’è arrivato nemmeno vicino, dall’altra parte ha vinto, perché grazie a quel che le ha lasciato, camminerà - o meglio, pedalerà - silenziosamente a fianco di Giulia Grace per sempre. Grazie alla sua forza e determinazione è riuscito a vedere il suo libro in stampa. Anzi, in ristampa: i primi 2.500 volumi sono stati “bruciati” in pochi mesi. Ora ne sono stati ordinati altri 1.500. Un esempio, per tanti malati, anche terminali, che hanno trovato in lui un esempio di coraggio che li ha aiutati nella battaglia contro il cancro. 
Marina Lucchin
Ultimo aggiornamento: 09:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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