Passione per gli orti urbani: in duemila si scoprono contadini in centro città

Lunedì 22 Maggio 2023 di Mauro Giacon
L'orto urbano di via Lippi

PADOVA - Il sogno di tanti sarebbe avere un pezzo di terra tutto per sè. Ma se si vuole la soddisfazione di coltivare un orto, per quanto piccolo - sei metri per cinque, 30 metri quadrati - e poi godere dei pomodori raccolti con le proprie mani, l’occasione c’è. Sono gli orti urbani e gli orti sociali messi a disposizione dal Comune e distribuiti in tutta la città. Un’opportunità che sta diventando una vera e propria passione. Basti pensare che l’ultimo bando scaduto proprio qualche settimana fa metteva a disposizione una cinquantina di lotti e sono arrivate 200 domande.

Le aree

A tutt’oggi sono 19 le aree comunali e 710 i lotti. Padova è una delle città con il maggior numero nel Veneto. Per ottenere un pezzo di terra basta partecipare al bando che li affida per tre anni, rinnovabili tre volte. Costo di un lotto, 70 euro l’anno, praticamente il consumo dell’acqua. Il fatto è che sta diventando un vero e proprio esempio di comunità. Si parte per il gusto di mangiare qualcosa che si è seminato con le proprie mani e si finisce per abbattere confini, conoscere altri mondi (una dozzina le nazionalità presenti), invitarsi a cena. Soprattutto da quando, nel 2014, è caduto il muro che riservava i terreni solo a chi aveva compiuto 55 anni. Il risultato è che sono arrivati un sacco di giovani e il “settore” ha preso una piega così radicata che c’è stato bisogno di darsi regole di comportamento e nominare un “capo orto”, gente esperta che serve a dare consigli e sistemare piccoli problemi.

L'assessore

«I 710 orti in concessione sono di fatto uno spazio di relazione in mezzo ai nostri quartieri - dice l’assessore al Verde, Antonio Bressa -. Luoghi di socializzazione, di incontro tra generazioni, un’opportunità di autoproduzione e avvicinamento all’agricoltura biologica in città.

Da poco abbiamo fatto un nuovo bando per affidare 56 lotti liberati nel tempo e arricchire le graduatorie per le prossime sostituzioni. Anche in questo caso moltissime persone si sono fatte avanti, oltre 200, a dimostrazione della grande richiesta che abbiamo da parte di cittadini di tutte le età». 

La prospettiva

«Il nostro intento è quello di aumentare il numero di orti, sfruttando le nuove aree verdi acquisite dal Comune, ma allo stesso tempo stiamo migliorando le attrezzature di quelli già in uso. Inoltre intendiamo organizzare momenti di formazione e cultura sulla stagionalità e sulle tecniche di coltivazione - continua l'assessore -. Gli orti urbani sono come un “condominio orizzontale”. Ci sono delle regole, dei ruoli, come quello del capo orto, che vengono stabiliti in maniera condivisa per prendersi cura non solo del proprio pezzo di terra, ma di uno spazio di città che è luogo di incontro per tutti».
Con il nuovo Regolamento degli orti urbani sono state introdotte nuove tipologie di orti per sviluppare e sostenere progetti di creazione di comunità e condivisione, di integrazione sociale ed inclusione delle fasce deboli della popolazione, di formazione, didattica, ricerca ed educazione ambientale. Le nuove tipologie sono orti e giardini condivisi, orti didattici, orti terapeutici e orti innovativi - che saranno assegnati ad associazioni, istituti scolastici, enti e comitati del territorio comunale - e degli orti sociali, rivolti a pensionati over 60 a basso reddito.

Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci