Ordinanza Zaia. Il centro pieno di agenti: blitz delle forze dell'ordine anti Covid

Sabato 14 Novembre 2020 di Gabriele Pipia
Ordinanza Zaia. Il centro pieno di agenti: blitz delle forze dell'ordine anti Covid

PADOVA L’ordinanza regionale entra in vigore oggi, ma il prefetto Franceschelli non ha voluto perdere nemmeno un minuto. Già ieri pomeriggio è scattato all’improvviso un controllo congiunto nel cuore della città per verificare l’utilizzo delle mascherine e il rispetto delle distanze sui tavolini dei bar. Polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani: tutti assieme per un “antipasto” di quello che accadrà in modo ancor più massiccio in questo fine settimana. Alle due del pomeriggio, mentre il Comune studiava le migliori soluzioni per consentire l’apertura dei mercati, le forze dell’ordine si suddividevano piazze e locali lanciando implicitamente un messaggio ben preciso: ora è tempo di un giro di vite.
Tra lunedì e giovedì in tutta la provincia sono state controllate 2.827 persone (oltre 700 al giorno) con 21 sanzioni.

Sono stati 372 invece gli esercizi pubblici controllati e c’è stata una chiusura. Se in queste settimane le istituzioni hanno puntato principalmente a “educare” la cittadinanza, adesso l’invito che arriva dal governo è chiaro: le sanzioni vanno fatte, eccome. Così sarà. 


IL DOCUMENTO
L’ordinanza firmata da Luca Zaia consente attività sportive, motorie e passeggiate ma attenzione: non nelle strade e nelle piazze del centro storico, dove si potrà andare solo per fare acquisti o per consumare nei locali (dalle ore 15 solamente seduti). Sono previste deroghe per chi in centro storico è residente, anche se il Comune di Padova non ha delimitato quest’area in modo chirurgico. Come sarà applicato il documento? Chi verrà multato e chi no? A rischiare, nel caso di Padova, saranno soprattutto le persone provenienti da fuori Comune. Difficile giustificarsi davanti ad un controllo per un residente di Cittadella o Monselice fermato mentre cammina con la fidanzata sul Liston. 


Gli argini saranno monitorati ma rispetto agli affollamenti dello scorso marzo ci sono due condizioni differenti: la stagione più fredda e il fatto che questa volta sono aperti anche i parchi. Insomma, oggi la lente d’ingrandimento sarà puntato principalmente sul centro storico. 


Per quanto riguarda i mercati, che dovranno essere transennati e con accessi contingentati, il Comune già l’altro ieri ha definito un piano per le piazze (dove saranno impiegati uomini di Aps e personale di una cooperativa) mentre ieri ha predisposto la nuova organizzazione in Prato della Valle. «L’impegno è stato importante ma in tempi rapidi abbiamo messo in campo gli accorgimenti - spiega l’assessore al Commercio, Antonio Bressa - Chi sabato andrà al mercato troverà cinque varchi d’accesso sorvegliati dalla Protezione Civile e tre uscite ben indicate. Eviteremo qualunque assembramento: ai cittadini chiedo di portare pazienza per l’accesso e agli operatori chiedo di continuare ad applicare le norme. Saranno impiegati in tutta la giornata una quarantina di addetti della Protezione civile e vigileremo affinché nell’area del mercato possa esserci sempre un metro di distanza tra le persone». I cinque accessi saranno su piazzale Rabin, via Belludi, via Umberto I, via Cavalletto e davanti allo Zairo. 


GLI APPELLI
Ieri, ultimo giorno prima dell’entrata in vigore del nuovo testo, è stato anche il momento degli appelli. In primis quello del sindaco Sergio Giordani: «Serve la più assoluta attenzione ad evitare ogni occasione di contagio, ad evitare in senso totale assembramenti, a mantenere alta la guardia anche nella abitazioni private portando la mascherina se per necessità si incontrano persone estranee ai conviventi, a proteggere gli anziani e le categorie fragili con maniacale attenzione ed evitando di esporli a rischi. La situazione negli ospedali resta molto difficile pur nello sforzo enorme dei sanitari, siamo davanti a un esame senza appello se falliamo. Faremo applicare l’ordinanza regionale con rigore e mi appello alle persone perché limitino al massimo gli spostamenti evitando di affollare le zone critiche».
Si fa sentire anche il dottor Domenico Crisarà, titolare di un ambulatorio all’Arcella e segretario regionale della Fimmg (Federazione medici di medicina generale). «Si avvicina il fine settimana e con esso la legittima necessità, dopo una settimana di intenso impegno, di trascorrere un paio di giorni in serenità. Ma questo, e speriamo pochi altri, è un fine settimana particolare. Siamo in piena recrudescenza della diffusione del coronavirus e il sistema sanitario regionale, che ancora regge, è messo duramente alla prova e non solo nella componente ospedaliera. Anche i medici di famiglia sono sottoposti ad una pressione e ad un impegno che non ha precedenti neanche nella prima fase della pandemia e che rendono difficile l’assistenza in studio e a domicilio. Bisogna tener conto che oltre ai malati di Covid esistono moltissimi concittadini che presentano malattie più note ma anche più pericolose e che necessitano di quell’assistenza che già ridotta. Diminuire le occasioni di incontro e di aggregazione è, ancora per adesso, l’unico modo per fermare la diffusione del virus».

Ultimo aggiornamento: 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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