San Martino di Lupari. Omicidio dei genitori, Diletta Miatello andrà a processo: c'è l'aggravante della crudeltà

Sabato 16 Dicembre 2023 di Serena De Salvador
Diletta Miatello

SAN MARTINO DI LUPARI (PADOVA) - Diletta Miatello sarà processata per l'omicidio degli anziani genitori, avvenuto il 27 dicembre dello scorso anno. La 52enne di San Martino di Lupari ieri è stata rinviata a giudizio al termine dell'udienza preliminare presieduta dal giudice Domenica Gambardella. Deve rispondere di duplice omicidio volontario per la morte della madre Maria Angela Sarto, di 84 anni, e del padre Giorgio Miatello, 89enne, che spirò due mesi dopo la brutale aggressione e il cui decesso ne è stato considerato diretta conseguenza da parte del medico legale nominato dalla procura. Il processo inizierà il 21 febbraio davanti alla Corte d'Assise.

L'UDIENZA

Ieri il giudice per l'udienza preliminare ha ritenuto Miatello in grado di affrontare il processo. La difesa della 52enne, rappresentata dall'avvocato Elisabetta Costa, aveva da subito puntato sulla necessità di accertare le facoltà mentali della donna, che ha un pregresso di problematiche di natura psicologica e che prima del delitto era seguita dal Centro di salute mentale di Cittadella. L'avvocato Costa ha avanzato una richiesta preliminare di incidente probatorio per nominare un consulente che determinasse la capacità di intendere e volere della sua assistita, con l'intenzione di richiedere poi al Gup una sentenza di non luogo a procedere, quindi di non rinviarla a giudizio. Alla richiesta si è opposto il pubblico ministero Marco Brusegan, ritenendo che gli elementi raccolti in fase di indagine fossero sufficienti per andare a processo, e la giudice Gambardella non ne ha riconosciuto i presupposti, rinviando dunque Miatello davanti ai giudici dell'Assise. Ieri era in aula anche l'avvocato Pietro Someda che rappresenta Chiara Miatello, l'altra figlia delle vittime, e la figlia di quest'ultima, costituitesi parte civile. E presente era anche Diletta. Dimessa e silenziosa, ha ascoltato le parole del giudice senza reagire. «Esprime sempre una grande sofferenza, il suo disagio è acclarato. Anche se i consulenti del pubblico ministero non hanno riscontrato incapacità di intendere e volere, ciò non sminuisce i disagi di cui soffriva da tempo» ha commentato la sua legale. La 52enne dallo scorso dicembre è reclusa nel carcere di Montorio Veronese, dove è seguita da psicologi e psichiatri. Anche durante l'ultimo interrogatorio, a novembre, aveva dichiarato di non essere stata lei a uccidere i genitori.

LA VICENDA

I capi d'imputazione che la pubblica accusa muove a Miatello sono pesantissimi. Duplice omicidio aggravato dalla relazione affettiva e dalla minorata difesa delle vittime (molto anziane e aggredite mentre dormivano), cui si aggiunge l'aggravante della crudeltà nei confronti della madre. È la tarda mattinata del 27 dicembre 2022 quando l'orrore della tragedia viene alla luce nella piccola abitazione di Maria Angela e Giorgio, al civico 17 di via Galilei. A trovare i genitori in un lago di sangue è la figlia Chiara, entrata verso le 13 con una chiave di scorta dopo che alle 8 i due anziani non avevano aperto alla colf. Colf che a quell'ora aveva invece visto affacciarsi alla finestra Diletta, che viveva nella casa accanto: «Hanno dormito poco stanotte, passa un altro giorno» si era sentita dire. All'arrivo di Chiara e dei carabinieri Diletta però è sparita: la ritroveranno solo alle 16, in un hotel di Romano d'Ezzelino (Vi), arrestandola. I sospetti si erano da subito focalizzati su di lei: sia la sorella che alcuni vicini avevano riferito di frequenti liti con i genitori per questioni di soldi. Soldi che secondo l'accusa la 52enne, che dopo le dimissioni dalla polizia locale di Asolo (Tv) nel 2009 non aveva più trovato lavori stabili, non aveva ma voleva. Pretendeva. Questo è stato finora ritenuto il movente del delitto. Le indagini hanno ricostruito la mattanza, collocando l'aggressione tra le 2.45 e le 3.45 di quel 27 dicembre.

Diletta avrebbe assalito prima il padre, che dormiva su una brandina nel soggiorno al pianterreno dopo una brutta caduta di cinque giorni prima. Lo avrebbe colpito molteplici volte alla testa con un vaso e, una volta rotto, con i cocci, fratturandogli cranio e naso oltre a ferirlo a un braccio. Poi sarebbe salita nella camera al piano superiore, dove Maria Angela dormiva. Alla madre avrebbe riservato un trattamento ancor peggiore, colpendola 24 volte alla testa con un grande piatto ornamentale e continuando a massacrarla con i cocci anche quando l'anziana era caduta dal letto. 

Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 13:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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