Antagonisti no Tav, blitz con arresti: coinvolto anche il Bocciodromo

Mercoledì 18 Dicembre 2019
Antagonisti no Tav, blitz nei centri sociali a Padova e Vicenza
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Blitz della Polizia contro storici antagonisti torinesi e del Nordest, impegnati da sempre nella battaglia contro il Tav. Gli uomini della Digos stanno eseguendo una serie di misure cautelari nei confronti dei leader e di militanti del centro sociale Askatasuna e di esponenti di altri centri sociali di Modena, Vicenza e Parma. Le accuse ipotizzate nei confronti degli antagonisti sono, a vario titolo, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento, inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità.

L'indagine della Polizia, coordinata dalla procura di Torino, riguarda in particolare l'ala più oltranzista del movimento No Tav. Sono 14 in totale le misure cautelari emesse dal gip e riguardano, oltre agli appartenenti allo storico centro sociale torinese, anche diversi esponenti del centro sociale Guernica di Modena e del centro sociale Bocciodromo di Vicenza. Gli uomini delle Digos di Torino, Parma, Modena e Vicenza stanno eseguendo anche 16 perquisizioni nei riguardi di altri antagonisti e di alcuni militanti di Askatasuna indagati nella stessa inchiesta.

 






IL COMMENTO DI SALVINI: NESSUNA TOLLERANZA PER I VIOLENTI
«Grazie alla Polizia che ha arrestato alcuni estremisti dei centri sociali, accusati di aver partecipato agli assalti al cantiere Tav con tanto di aggressioni alle Forze dell'Ordine». Così, in una nota, il leader della Lega, Matteo Salvini. «Nessuna tolleranza per i violenti: da Nord a Sud l'estremismo anarchico e di sinistra produce aggressioni, minacce, disordini - aggiunge il segretario federale del Carroccio -. Mi auguro che la magistratura non faccia sconti e che la politica non sottovaluti il fenomeno preferendo dare la caccia a fantomatici fascisti».

COLPITI I LEADER DELL'AUTONOMIA TORINESE
«Le misure hanno raggiunto i maggiori leader dell'autonomia torinese e gli esponenti dell'ala più oltranzista del movimento No Tav che, durante la marcia dello scorso 27 luglio in Val di Susa, hanno coordinato le azioni criminose e l'assalto al cantiere di Chiomonte». Così il dirigente della Digos di Torino, Carlo Ambra, sulle 14 misure cautelari notificate nei confronti dei leader e di militanti del centro sociale Askatasuna e di esponenti di alcuni centri sociali di Modena, Vicenza e Parma. In carcere sono finiti Giorgio Rossetto e Mattia Marzuoli, leader storici del centro sociale torinese.
Nove i divieti di dimora e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. «Gli episodi di violenza sono stati preordinati, organizzati e diretti dai due leader di Askatasuna, che si sono avvalsi di altri militari per coordinare i gruppi - aggiunge Ambra - Un gruppo d'assalto si è diretto al cantiere, un altro ha aggirato il dispositivo di sicurezza passando nei boschi, dall'alto».

Ultimo aggiornamento: 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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