Il basket, gli amici: le grandi passioni di Piergianni

Giovedì 1 Luglio 2021 di Giovanni Pellecchia
Piergianni Cesarato

PADOVA - Piergianni Cesarato era nato il 6 gennaio 2004, amava lo sport ed era appassionato di pallacanestro. Lascia nello strazio i genitori, con i quali viveva in via San Prosdocimo in pieno centro cittadino.
É una comunità sconvolta, quella del basket giovanile ed in particolare del mondo Virtus nell'apprendere della scomparsa del ragazzo. Un incidente in moto ne ha cancellato per sempre dal volto, impreziosito da due occhioni vispi, il sorriso. Pigi, questo il suo soprannome, frequentava il liceo scientifico Don Bosco e usava poco, anzi quasi per nulla, i social.

FARE GRUPPO

In compenso, però, amava il basket e soprattutto il fare gruppo: che questo, come e più di altri sport di squadra, sa offrire. Non a caso quest'anno, quando complice anche la pandemia era di fatto venuto a mancare questo non secondario aspetto dell'attività di gruppo, aveva anche iniziato a diradare le proprie presenze agli allenamenti. Ma senza smettere di andare al campetto: per una vita in quello di via Tadi, all'ombra della Cattedrale; lui, figlio unico di una famiglia benestante del centro storico (il padre Nicola è imprenditore tessile), nell'ultimo periodo si era allungato al campetto di via Borromeo, a Sarmeola di Rubano. Dopo la trafila nei gruppi minibasket e giovanili del Cmb Orfeo («Sono senza parole» il commento di Massimo Caiolo, che di quella società è il fondatore e principale dirigente), Piergianni Cesarato era passato alla Virtus. «L'annata 2004 si componeva sostanzialmente di tre nuclei spiega Alessandro Valentini, a lungo allenatore nel settore giovanile neroverde e consigliere della Fip provinciale - quello che poi ha fatto l'Eccellenza (il livello più alto, ndr); quello del centro, di cui faceva parte Pigi; e uno di Rubano. Sono davvero affranto: era un buonissimo ragazzo, educato, grande appassionato di basket tanto da venire anche agli allenamenti con la sua palla, e sempre sorridente.

I suoi genitori vivevano per lui».

L'EX ALLENATORE

«Ragazzo di grande talento - conferma Marco Turi, che lo aveva allenato la stagione scorsa nell'Academy neroverde anche se piccolino -. Era amato dai compagni di squadra». «Non riesco nemmeno ad immaginarmi cosa devono provare i suoi genitori in questo momento - sottolinea Manuele Pittarello, che oltre ad essere il padre di uno di quei ragazzi del 2004 Virtus, è sempre stato lo storico dirigente accompagnatore - ho sentito che, accorsi sul luogo, sono stati colti da malore. Era figlio unico; e loro vivevano per lui. Ma Pigi, sempre gioviale, disponibile, e con la palla a spicchi in mano, sapeva come farsi amare da tutti i compagni».
 

Ultimo aggiornamento: 18:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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