Elide e Antonio, sposi da 65 anni, muoiono a poche ore di distanza l'una dall'altro

Sabato 17 Luglio 2021 di Camilla Bovo
Elide e Antonio, sposi da 65 anni, muoiono a poche ore di distanza l'una dall'altro

MONSELICE - Marito e moglie da 65 anni, sono rimasti uniti anche nella morte. Sono spirati a poche ore di distanza, Antonio Muraro e Elide Crescenzio, rispettivamente di 89 e 87 anni. È una storia che commuove quella della coppia monselicense, alla quale verrà dato l’ultimo saluto martedì prossimo alle 15.30 nella chiesa del Redentore. 

IL RACCONTO
A raccontarla sono i figli Vaudino e Novella. «Papà era ricoverato da circa un mese all’ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia, per alcuni problemi di salute legati anche alla sua età – spiegano –. La mamma invece era affetta da demenza senile, ma lo scorso mercoledì ha avuto una crisi respiratoria per la quale è stata ricoverata all’ospedale, in una stanza vicina a quella di papà.

Purtroppo la sera stessa è morta». Nessuno se l’è sentita di dare la notizia ad Antonio, che, allettato da molto tempo, aveva pochi sprazzi di coscienza. Eppure il giorno successivo la figlia, che era andata a trovarlo all’ospedale, ha avuto l’impressione che l’avesse capito da solo. Un cenno della testa, uno sguardo. Non c’è stato bisogno di parole. Antonio si è spento ieri mattina, raggiungendo così la compagna di una vita intera.


«Ovviamente questo doppio lutto è molto doloroso. – dicono i figli –. Ma ci consola sapere che hanno smesso di soffrire e immaginarli finalmente sereni, sempre insieme». Antonio ed Elide erano entrambi agricoltori. Lei, in particolare, originaria di Galzignano, per una vita intera ha lavorato il tabacco nei terreni vicini al Castello del Catajo. «Erano molto giovani quando si sono conosciuti. Si sono sposati il 17 novembre 1956. – racconta Novella – Da subito sono venuti a vivere a Monselice, prima lungo la strada che porta a San Pietro Viminario e poi in via Piave. La porta di casa nostra è sempre rimasta aperta per parenti e amici: ogni occasione era buona per fare festa e la mamma adorava mettersi ai fornelli». È un ritratto pieno di amore quello che Novella e Vaudino fanno dei propri genitori.


RITRATTO PIENO DI AMORE
«A vederli sembravano cane e gatto, ma in realtà si cercavano sempre. – raccontano – Lui la stuzzicava chiamandola Carmela e lei, in senso buono, gli faceva sempre le scarpe. Ce l’ha fatta anche questa volta, spegnendosi per prima. Nessuno di noi se l’aspettava». Antonio dopo il pensionamento si era appassionato alla bici da corsa. «Partiva ogni domenica ed era capacissimo di fare giri di oltre 100 km. – proseguono Novella e Vaudino – La mamma amava moltissimo cucinare, un po’ in tutte le cose era la vera colonna portante di questa casa». La coppia era molto conosciuta e benvoluta nei dintorni, soprattutto per la generosità e altruismo mostrati nei confronti di chiunque avesse bisogno. «La mamma aveva un cuore grande. – concludono i figli – Lei faceva sempre del bene, aiutava tanto le persone, in ogni modo le fosse possibile». Oltre ai figli, Antonio ed Elide hanno lasciato la nuora Anna, il genero Alessandro e gli amati nipoti Andrea e Alberto.
 

Ultimo aggiornamento: 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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