Padova. Maturità, il tema sull'ex ministro Bianchi solleva polemiche. I dirigenti: «Scorretto»

Si trattava di analizzare una lettera inviata nel 2021 da alcuni intellettuali che chiedevano all'allora ministro dell'istruzione di ripristinare la maturità con gli esami scritti

Giovedì 22 Giugno 2023 di Marco Miazzo
Prima prova

PADOVA - La scelta del Ministero di inserire tra le tracce della prima prova la "lettera aperta al ministro Bianchi sugli esami di maturità" ha suscitato critiche anche tra i presidi padovani. Si trattava di analizzare una lettera inviata nel 2021 da alcuni intellettuali che chiedevano all'allora ministro dell'istruzione di ripristinare la maturità con gli esami scritti, dopo che a causa del Covid si era passati a sostenere solo l'orale. «È l'unico testo senza indicazione dell'autore e dell'editore. Bianchi tra l'altro non è nemmeno un avversario politico perché era un ministro tecnico - afferma Gabriele Donola, dirigente del Valle -.

La scuola è pur sempre un ambiente educativo. Chi immaginerebbe un preside che tra i punti del primo collegio dei docenti mette "criticità della gestione precedente?", o un nuovo professore che assegna il tema: "pregi e difetti del tuo vecchio prof?". Mi sembra più di una iniziativa politically incorrect, assomiglia tanto a una meschineria».

La polemica

Anche tra i presidenti di commissione c'è chi ha storto il naso: «Mi sembra che il governo abbia voluto metterci del suo - sottolinea Filippo Maragotto, presidente di commissione al Marconi -, questo si nota anche nella scelta di alcuni autori in altre tracce, ma i ragazzi che hanno scelto quella traccia non si sono concentrati sicuramente sulle beghe politiche». Nonostante le polemiche i presidenti di commissione ritengono che i maturandi abbiano trovato nelle proposte gli stimoli adeguati, ma Quasimodo e Moravia in tipologia A destano qualche dubbio: «Sono autori che non vengono trattati molto nei programmi - continua Maragotto -. Quindi capisco lo stupore in molti ragazzi del Marconi».

L'esame

Sono 183 le commissioni che nelle scuole della provincia valuteranno 365 classi padovane per la prima maturità tornata al formato pre-pandemico con commissioni miste composte da tre docenti interni, tre esterni e il presidente esterno. Si sono trovati tutti i 1.281 docenti necessari per le commissioni, che hanno garantito lo svolgimento della prima prova senza alcun intoppo: alle 8.30 di ieri mattina sono arrivati i plichi digitali con le tracce che sono poi state stampate e nel giro di 15-20 minuti consegnate a tutti i candidati. Unico vero problema è stato il caldo che in alcuni istituti, soprattutto quelli più vetusti, ha fatto patire commissari e maturandi. «Al Marconi è partita fin da subito la corsa ai ventilatori, nulla di straordinario rispetto alle temperature di ogni maturità - aggiunge Maragotto -. Gli esami si svolgono in due ambienti distinti e uno è più caldo rispetto all'altro. Gli studenti hanno richiesto di turnare le aule e la commissione ha accettato la richiesta; quindi, quelli che ieri sono stati nell'aula più calda oggi per la seconda prova andranno in quella più temperata». Anche allo Scalcerle, il più numeroso della provincia con 1.600 iscritti, non ci sono stati problemi: «Hanno partecipato agli esami 13 classi: 7 di liceo linguistico e 6 del tecnico, per un totale di 304 maturandi, la gestione è stata perfetta» afferma Mila Tellatin, responsabile relazioni esterne. 

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