Campodarsego. «Licenziato perché protesta», sciopero alla Antonio Carraro

Venerdì 14 Luglio 2023 di Luca Marin
La manifestazione del 7 luglio

CAMPODARSEGO (PADOVA) - Le Rsu dello stabilimento della Antonio Carraro hanno proclamato per oggi uno sciopero di un'ora e mezza appena ricevuta la notizia del licenziamento di Tiziano De Bartolo, il giovane metalmeccanico da soli otto mesi a tempo determinato alla Antonio Carraro, "reo" di aver partecipato ed essere stato ripreso da alcune testate giornalistiche mentre esponeva pubblicamente al megafono i temi della vertenza aziendale durante lo sciopero dello scorso 7 luglio in piazza Europa a Campodarsego.

«Il giovane lavoratore - sostengono in una nota congiunta i sindacati della Fiom e Fim - ha espresso il proprio malumore durante un'assemblea organizzata dalla proprietà rispetto alla posizione dell'azienda nella vertenza, tuttora in corso, inerente la contrattazione aziendale. Nonostante una condotta lavorativamente ineccepibile - sottolineano Michele Iandiorio della Fiom Cgil e Luca Gazzabin della Fim Cisl -, nonostante la giovane età e l'impegno profuso da questo ragazzo e nonostante la ricerca perenne di personale disponibile da parte dell'azienda, si può essere licenziati perché si partecipa ad uno sciopero e si manifesta un civile e democratico dissenso. Punirne uno per educare tutti. Succede ancora, incredibile, ma vero, anche qui da noi, anche nel 2023, nonostante leggi, diritti e ciò che il buon senso suggerirebbe a chiunque viva in una Repubblica democratica». De Bartolo lavoratore precario, dipendente dell'agenzia interinale Ranstand, è stato messo in ferie forzate fino al 4 agosto.

Il futuro del giovane metalmeccanico per i sindacati sembra segnato. «Non siamo disposti ad accettare azioni di questo tipo - "tuonano" i rappresentanti sindacali - Questa decisione aziendale è una vendetta, una ripicca con la quale si vuole mandare un messaggio di avvertimento rivolto sia dentro la Antonio Carraro che ad ogni lavoratore interinale del sistema industriale del territorio. Non resteremo in silenzio mentre si sceglie scientemente di punire un giovane lavoratore come monito per migliaia di altri lavoratori precari, più o meno giovani». Nel tardo pomeriggio di ieri non è stato possibile contattare per irreperibilità alcun responsabile dell'azienda di via Caltana. 

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