Allagamenti nel quartiere Brusegana, la vasca di raccolta dell'acqua sarà pronta a novembre

Il vicesindaco Micalizzi: «C'era il problema dell'amianto, abbiamo dovuto spostarlo»

Mercoledì 13 Luglio 2022 di Alberto Degan
Andrea Micalizzi sul luogo dove ci sarà il bacino di laminazione a Brusegana

PADOVA - Iniziati i lavori per la creazione del bacino di laminazione che risolverà il problema degli allagamenti nel quartiere di Brusegana. Il vice sindaco Andrea Micalizzi ha dato ieri, 12 luglio, un aggiornamento sullo stato dei lavori e ha spiegato l'importanza della creazione del bacino, dovuta ad i suoi numerosi utilizzi: «Il bacino di laminazione rientra tra i programmi di sicurezza idraulica, perciò è stato possibile attivare questo cantiere grazie ad un finanziamento dello stato a cui abbiamo avuto accesso rientrando in un programma di sicurezza del territorio. Siamo già operativi con il cantiere, il comune ha già gli strumenti in mano e sta già operando sulla zona». Il cantiere è stato spostato dopo poche settimane dall'inizio dei lavori a causa del ritrovamento di amianto nella zona degli scavi, rivelandosi un problema di gestione ambientale della zona.

La soluzione del comune e dell'impresa appaltatrice dei lavori, la Brenta Lavori srl di Vigonza, è stata quella di riposizionare il bacino di laminazione in una zona libera da materiali dannosi per l'ambiente successivamente alla messa in sicurezza del primo cantiere.

Zona in sicurezza dagli allagamenti

«Nonostante il problema che ha comportato una riformulazione del progetto, non vengono meno quelli che sono gli obiettivi che il Comune si era prefissato insieme agli altri enti ovvero: realizzare un opera che metta in sicurezza la zona» rassicura Micalizzi. Il sottobacino Brusegana, con una superficie di circa 1.400 ettari, è compreso, ad ovest dal canale Brentella, a sud dal fiume Bacchiglione, a est dal Tronco maestro e dalla Fossa Bastioni e a nord dal bacino Fossetta. Le acque meteoriche pervengono al collettore Fossa Bastioni da cui vengono recapitate nel Tronco Maestro in parte tramite l'idrovora Saracinesca, e in parte tramite la chiavica Vetri da cui vengono convogliate al Piovego.

Lavori conclusi in autunno

L'opera, costa 685mila euro e secondo l'ingegnere Massimo Benvenuti responsabile dei lavori, potrà concludersi entro i mesi di ottobre o novembre. «Nel caso di acquazzoni il bacino sarà da luogo dove depositare questo grande quantitativo d'acqua, parliamo di 7 mila metri cubi, per poi farla defluire pian piano, evitando che si allaghino le abitazioni e le strade». Il vicesindaco Micalizzi ha poi spiegato quale potrà essere l'ulteriore funzione del bacino: «Questo è un territorio che ormai fa i conti anche con i problemi di siccità: la sfida tecnica sarà quella di fare in modo di riutilizzare l'acqua conservata nel bacino al posto di quella proveniente da risorse naturali» In conclusione è stato dato un aggiornamento riguardante le conseguenze della siccità che ha recentemente travolto il paese, nel quale è stato annunciato che il problema principale si è verificato a livello del Tronco Maestro, il cui abbassamento del livello dell'acqua ha causato una grave moria della fauna al suo interno, risolto grazie allo spostamento dei pesci in bacini differenti e dello smaltimento delle carcasse da parte degli enti comunali specializzati.

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