La sorella del ladro moldavo ucciso:
«Igor era davvero un bravo ragazzo»

Mercoledì 2 Maggio 2012 di Lino Lava
Igor Ursu e il luogo del furto a Civé di Correzzola
PADOVA - Igor era arrivato in Italia da poco tempo. Quello che ha fatto quella notte dev’essere stata una bravata. Non era un cattivo ragazzo, ma forse finito in una cattiva compagnia. Voleva un lavoro ed ero sicura che voleva raggiungere l’altro nostro fratello che lavora come tecnico in Austria. Igor non era un bandito».



Angela Ursu ha 34 anni ed è la sorella maggiore di Igor Ursu, il giovane moldavo ucciso giovedì a Civè di Correzzola durante il furto nella tabaccheria - edicola di Franco Birolo. La donna moldava è in Italia di dieci anni e lavora a Roma come badante con permesso di soggiorno. Ieri mattina la donna ha affidato l’incarico all’avvocato Massimo Malipiero di seguire le indagini sull’uccisione del fratello come parte offesa. Franco Birolo, quarantasettenne, è iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi d’accusa di omicidio volontario.



A convincere la moldava a costituirsi parte offesa nei confronti del tabaccaio che ha ucciso il fratello durante il furto, è stato il clamore che ha avuto l’episodio sia sui media, che su internet. Il clamore, ma soprattutto la difesa e l’esaltazione da parte di alcune categorie sul gesto del tabaccaio gesto del tabaccaio Insomma, la sorella della vittima non ci sta all’immagine del fratello come pericoloso malvivente che ha messo a rischio la vita del tabaccaio e dei suoi familiari.



Il pubblico ministero Benedetto Roberti continua a sostenere l’ipotesi di accusa di omicidio volontario nei confronti del tabaccaio di Civè di Correzzola. È l’accusa più grave del nostro codice penale e prevede l’arresto. Evidentemente il sostituto procuratore Roberti non vede nell’indagato il pericolo della reiterazione del reato, il pericolo di fuga e dell’inquinamento delle prove. Roberti sta ancora ricostruendo la dinamica dei fatti accaduti intorno alle due di giovedì mattina nella tabaccheria-edicola di Birolo. E dopodomani affiderà altre consulenze tecniche alla dottoressa Luciana Caenazzo, biologa dell’Istituto di medicina legale dell’Università.



Franco Birolo ha fornito la sua dinamica della tragedia. Secondo il tabaccaio la vittima gli è spuntata all’improvviso di spalle e ha avuto paura. Insomma, il giovane moldavo era dietro il banco della tabaccheria e passava le stecche di sigarette ai complici. Quando il commerciante è entrato nel negozio armato della sua pistola Glock calibro 9 lo straniero ha saltato il banco per tentare la fuga. Gli gli è passato vicino, alla sua sinistra. Il tabaccaio ha avuto paura e ha sparato.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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