Infarto mentre si allena sui Colli euganei: podista stroncato a 62 anni

Lunedì 14 Febbraio 2022 di Marina Lucchin
Mauro Zanardo aveva 62 anni
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PADOVA - È morto mentre faceva la cosa che più amava: correre. Se n’è andato così, improvvisamente, per un malore fatale Mauro Zanardo, 62 anni di Brusegana, sportivo di grande esperienza e presidente del gruppo podistico Sonai Runners che ha sede proprio nel quartiere, in via Sette Martiri.
Ieri mattina stava facendo un allenamento per prepararsi a una gara cui avrebbe partecipato a breve. Così insieme a un’altra runner stava affrontando il circuito che dall’Abazia di Praglia porta sul Monte Lonzina. Nemmeno duecento metri di dislivello, un percorso “semplice” rispetto a quelli cui era abituato Mauro. Ma mentre affrontava la corsa ha avuto un malore, un infarto fulminante.
Lungo il sentiero c’erano altre persone intente a passeggiare e sentendo le urla di richiamo della compagna di allenamento di Mauro sono arrivate a prestargli soccorso. In attesa dell’ambulanza qualcuno ha tentato, guidato dall’operatore del 118, a praticare la rianimazione, ma tutti i tentativi di salvargli la vita sono stati vani.

Il podista non ha mai più ripreso i sensi. Quando i sanitari sono arrivati, per lui non c’era più niente da fare. 


IL LUTTO
Sconvolti e sotto choc i tanti amici podisti che si allenavano con lui. Con il gruppo di Brusegana si erano conosciuti proprio nel primo periodo di pandemia quando allenarsi era diventato difficile e anche pericoloso. Così aveva proposto al gruppo di evitare percorsi troppo affollati e di spostarsi sui colli euganei per respirare a pieni polmoni in mezzo ai boschi. Il gruppo di podisti, che di solito si allenava su percorsi in piano, aveva scoperto così la nuova specialità del trail, ovvero proprio la corsa con dislivelli e in mezzo alla natura. E il loro preparatore era proprio Zanardo. 
Ancora non riesce a crederci l’amico Matteo Micheletto che ieri compiva gli anni e sperava di incontrare Mauro dopo l’allenamento. «Io per oggi (ieri, ndr) avevo in previsione una corsetta in piano, mentre lui aveva deciso di andare sul monte Lonzina. Ervamo rimasti d’accordo che ci saremmo visti dopo. Invece nel frattempo è successo l’incredibile. Si è sentito male ed è morto mentre era ancora nel sentiero. Anche se dei passanti hanno provato a rianimarlo non c’è stato assolutamente più nulla da fare». 


IN PRIMA LINEA
Micheletto racconta come Mauro, ormai, fosse diventata la vera anima del gruppo podistico. «Noi non ci eravamo mai allenato sui colli con percorsi con dislivello, lui ci ha fatto conoscere questo nuovo modo di correre. Ed è stato bellissimo, perchè ci ha trasmesso la sua grande passione per questi paesaggi. Era una persona con la battuta sempre pronta, disponibile, ci ha aiutato anche a sistemare la sede per le nostre festicciole all’interno visto che era elettricista. Un runner stra attento e stra allenato, davvero non capisco come sia potuta succedere una cosa del genere». 
A Matteo Micheletto non resta che un sospiro: «Per il mio compleanno Mauro mi ha fatto quello che non avrebbe mai dovuto farmi come scherzo. Lo porterò sempre con me nelle prossime corse che farò».
 

Ultimo aggiornamento: 18:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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