Incendi in piazza Capitaniato, due baristi a processo: gettarono il pellet rovente nei cassonetti

Domenica 19 Giugno 2022 di Marco Aldighieri
I cassonetti distrutti e la Ford pesantemente danneggiata dopo il primo incendio

PADOVA - Gli incendi di piazza Capitaniato hanno un nome e un volto: i colpevoli sarebbero due baristi e la Procura ne ha chiesto il rinvio a giudizio. Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Benedetto Roberti titolare delle indagini, i due il 10 e il 16 febbraio dell’anno scorso hanno dato accidentalmente fuoco ai cassonetti dell’immondizia e a una Ford Ka posteggiata. Si tratta, all’epoca dei fatti, di un paio dipendenti del bar “Frida Tapas” di piazza dei Signori. 
Sono Riccardo Ranzenigo, 27 anni di Stra in provincia di Venezia, e il romeno Mihai Dragos Nastasa, 24 anni di Padova. Entrambi sono stati iscritti nel registro degli indagati per incendio colposo e avrebbero provocato ingenti danni alla proprietaria della macchina e anche ad Acegas Amga Aps per le campane dei rifiuti distrutte dalle fiamme.

I FATTI

Il primo episodio, quello del 10 febbraio del 2021, è stato contestato al veneziano Ranzenigo. Il giovane barista, secondo l’accusa, intorno alle 19 avrebbe gettato in un cassonetto dell’immondizia per il “secco” di piazza Capitaniato i resti di pellet ancora fumanti, utilizzati per alimentare i funghi riscaldanti spesso installati sui plateatici durante i mesi invernali. Il materiale incandescente, all’interno della campana per i rifiuti, lentamente ha iniziato a bruciare il contenitore con l’immondizia. 
Da lì a poco le fiamme hanno attecchito sugli altri cassonetti, una ventina in tutto, e circa a mezzanotte in piazza Capitaniato è scoppiato un rogo. Il fuoco ha distrutto una ventina di campane per la spazzatura e una Ford Ka posteggiata. Il 27enne ha provocato un danno da 5.500 euro alla titolare dell’utilitaria e di 2.374 euro ad Acegas Amga Aps. Il secondo episodio invece è stato contestato all’altro barista, il romeno Mihai Dragos Nastasa. 
Il 24enne, intorno alle 20 del 16 febbraio del 2021 come il suo collega, ha svuotato nei cassonetti dedicati al “secco” i resti di pellet ancora incandescenti, utilizzati per alimentare i funghi riscaldanti.

Anche in questo caso, dopo alcune ore, sono andati di nuovo in fiamme le campane dei rifiuti. Il danno nei confronti di Acegas Amga Asp è ancora di 2.374 euro. In entrambi gli incendi sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia. 

LE INDAGINI

I primi interventi, insieme ai pompieri, sono stati degli agenti della sezione Volanti. Poi il caso è stato passato agli uomini della Squadra mobile. All’inizio delle indagini la pista più battuta era quella della sigaretta, gettata ancora accesa nel cassonetto dedicato al “secco”. 
Ma poi gli inquirenti hanno recuperato alcune immagini registrate da una telecamera della videosorveglianza installata in piazza Capitaniato. L’occhio elettronico ha immortalato, sia la sera del 10 e sia quella del 16 febbraio, i due baristi svuotare del materiale all’interno delle campane dei rifiuti. 
A seguito delle analisi sul materiale bruciato condotte dai vigili del fuoco, si è poi accertato che l’innesco, per entrambi gli incendi, erano stati i resti di pellet ancora fumante. Una disattenzione che è costata la distruzione di decine di cassonetti della spazzatura e anche di una macchina. I pompieri per spegnere gli incendi hanno dovuto lavorare per diverse ore. E poi hanno dovuto ripulire la piazza annerita dalle campane dei rifiuti liquefatte al suolo. 

Ultimo aggiornamento: 07:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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