Reddito di cittadinanza, rinviati tre processi contro i "furbetti": la nuova norma toglie le conseguenze penali

Martedì 6 Giugno 2023 di Luca Ingegneri
Reddito di cittadinanza

PADOVA - I percettori in maniera indebita del reddito di cittadinanza potrebbero cavarsela senza conseguenze, almeno sotto il profilo penale. Lo prevede una norma inserita nell’ultima legge di bilancio, entrata in vigore dal 1 gennaio scorso ma i cui effetti si realizzeranno soltanto a fine anno. Con l’abrogazione dell’intera disciplina del reddito di cittadinanza, destinato ad essere sostituito da misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, verrebbero cancellate anche le sanzioni di natura penale.

Il condizionale rimane d’obbligo in quanto da più parti sono state manifestate contrarietà al provvedimento ed è stato sollecitato un intervento del governo e del Parlamento per un’ulteriore modifica.

L'INCERTEZZA

In questa situazione di totale incertezza sull’applicazione della norma i procedimenti pendenti non vengono al momento definiti. É quanto ha stabilito il giudice dell’udienza preliminare Maria Luisa Materia in un’articolata ordinanza con cui ha disposto il rinvio di tre processi a gennaio del prossimo anno. Cioè in un periodo in cui la questione dovrebbe essere finalmente definita. Si tratta di casi molto diversi tra loro ma che, stando all’ipotesi accusatoria, hanno condotto lo Stato ad erogare il reddito di cittadinanza a persone che non ne avevano diritto. Il primo è un esempio classico. Nei guai è finito un cittadino straniero che avrebbe sottoscritto una falsa dichiarazione. Cioé quella di essere residente nel territorio italiano da dieci anni. In realtà dalle successive verifiche è emerso che l’immigrato vive nel nostro Paese soltanto da otto anni.

FALSE DICHIARAZIONI

Anche il secondo caso finito sul tavolo del giudice Materia è tra quelli maggiormente ricorrenti: l’attestazione di un’errata composizione del nucleo familiare. Quattro persone quando invece, dalle verifiche compiute, ne sarebbero risultate soltanto tre. Infine non poteva mancare la discrepanza sul reddito del presunto percettore: è risultato aver oltrepassato la soglia che da diritto al sussidio di stato. Anche in questa situazione il tutto sarebbe stato originato da una falsa dichiarazione. Questi tre imputati potrebbero cavarsela senza conseguenze sotto il profilo penale. Tutto dipenderà dall’entrata in vigore degli effetti della normativa inserita nella prima legge di bilancio, la n.197 del 29 dicembre 2022, approvata dal governo Meloni. In assenza di ulteriori modifiche verrà definitivamente dichiarata la non punibilità del reato e resterà in piedi soltanto un procedimento di natura amministrativa. Cioé l’iter per il recupero delle somme indebitamente erogate. Un’incombenza che spetterà all’Istituto nazionale di previdenza sociale e all’Agenzia delle Entrate. Sulla questione si è comunque sviluppato un acceso dibattito. C’è chi ritiene si sia trattato di una svista tra le pieghe di una legge che conta più di novecento commi di un unico articolo. L’eventuale abrogazione delle sanzioni di natura penale rischierebbe inoltre di veicolare un pericolo messaggio: quello dell’impunità per l’indebita percezione del sussidio che sterilizzerebbe la capacità preventiva delle sanzioni penali.

Ultimo aggiornamento: 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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