«I fuochi in Pra' sono cose da anni '80 e spaventano gli animali». Lanciata la petizione contro l'appuntamento di Ferragosto

Sabato 9 Luglio 2022 di Alberto Rodighiero
I tradizionali fuochi in Prato della Valle (foto d'archivio)
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PADOVA - «Basta fuochi d'artificio in Prato, sono cose da anni '80». «Ai padovani piacciono. Con questa logica si dovrebbe abolire anche il Redentore a Venezia». È botta e risposta tra l'associazione Orizzonti che ha organizzato una raccolta firme contro i fuochi in Prato a Ferragosto e la notte di San Silvestro e il Comune che, martedì scorso, ha stanziato in giunta 117.000 euro per organizzare lo spettacolo del prossimo 15 agosto.

L'amministrazione, però, fa capire che potrebbe finire in soffitta l'appuntamento del 31 dicembre.

La raccolta firme

A illustrare la petizione ieri, 8 luglio, hanno provveduto il responsabile dei giovani di Orizzonti Alessandro Dianin e Tony Imeraj che alle ultime elezioni si è candidato a consigliere comunale con la lista Francesca Gislon sindaca. Ad affiancarli ha provveduto il leader dell'associazione espressione della lista Lorenzoni, ovvero Marco Carrai. «I fuochi d'artificio sono roba anni '80 - ha esordito Dianin - Per questo abbiamo promosso una raccolta firme per chiedere all'amministrazione comunale di immaginare una proposta più moderna per l'intrattenimento in Prato della Valle in occasione di Ferragosto e San Silvestro».
«I fuochi spaventano gli animali domestici, creano spaesamento tra uccellini - ha aggiunto - sono una cannonata nelle orecchie dei degenti del vicino ospedale civile, inquinano e diffondono nell'atmosfera quintali di polveri sottili». «I grandi eventi vanno ripensati - ha detto invece Imeraj - noi non abbiamo nulla contro i fuochi d'artificio, ma si tratta di uno spettacolo che ha fatto il suo tempo. Invece di spendere 40-50 mila euro per gli spettacoli pirotecnici, si potrebbe investirli per organizzare dei concerti di livello internazionale. Che so, si potrebbero chiamare i Maneskin. A quel punto l'arrivo in città di decine e decine di migliaia di persone sarebbe assicurato e anche le attività commerciali ne beneficerebbero».

La replica

«I fuochi in Prato a ferragosto sono un evento a cui la cittadinanza è molto legata, un tipico appuntamento estivo come è il Redentore e che rappresenta il principale grande evento dell'estate - ha ribattuto a breve giro l'assessore al Commercio Antonio Bressa - In questi anni abbiamo dimostrato di saper innovare in quanto a eventi, dai concerti in piazza al videomapping, ma anche i fuochi sono uno spettacolo contemporaneo; basti vedere le cerimonie di apertura delle Olimpiadi di Tokio o degli Europei di Calcio che mai avrebbero rinunciato ai fuochi, come d'altronde non vi rinuncia Venezia o le tante località turistiche della nostra Regione».
«Detto questo, abbiamo deciso di programmarli solo nei mesi estivi quando non c'è, come in inverno, il problema del PM10 e il lancio dei fuochi è impostato affinchè non ci sia propagazione del rumore oltre il bacino acustico di Prato della Valle, proprio per rispettare gli animali - ha rincarato la dose l'esponente del Partito democratico - Con un po' di buon senso possiamo tenere insieme il grande richiamo di questo spettacolo che rappresenta una tradizione per i padovani con l'attenzione necessaria all'ambiente circostante, sempre pronti a progredire in quanto a innovazione e sostenibilità».

Ultimo aggiornamento: 18:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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