Padova. Gesto di fair play di un 14enne, rigore dubbio concesso alla sua squadra, lui lo calcia fuori

Mercoledì 9 Novembre 2022 di Andrea Miola
La squadra

PADOVA - Calcia volutamente fuori un rigore ingiustamente concesso alla propria squadra per non danneggiare gli avversari. Protagonista di questo lodevole gesto di fair play un ragazzo che ha compiuto da meno di un mese 14 anni, con una scelta totalmente spontanea, senza suggerimenti dalla panchina, dagli avversari o dai tifosi, dimostrando una volta ancora come spesso possano essere i più giovani a dare il buon esempio agli adulti. Ecco perché vale più di una tripletta il comportamento tenuto in campo da Omar Bauce Falasca, centrocampista e capitano della squadra under 15 della Villafranchese, che promuove e applica concretamente quei valori alla base della pratica sportiva troppe volte esaltati e celebrati con enfasi solo a parole.

In trasferta

Tutto questo è avvenuto domenica mattina al campo padovano di via Bronzetti dove la sua formazione affrontava i padroni di casa della Nativitas in un match valido per il girone B del campionato provinciale giovanissimi. L’incontro aveva risvolti non indifferenti sul fronte della classifica, dal momento che la formazione locale occupa la quinta posizione e gli ospiti sono secondi. Partenza in un clima sereno, con una discreta cornice di spettatori a seguire la gara. Dopo tre minuti, però, l’arbitro concede un rigore a dir poco dubbio a favore della Villafranchese: decisione che coglie tutti di sorpresa, tanto che in campo improvvisamente cala il gelo e nessun giocatore proferisce alcuna parola in un senso o nell’altro. Stesso atteggiamento sugli spalti, con un silenzio totale che prende forse alla sprovvista pure il direttore di gara, giovane, alle prime esperienze e un po’ in difficoltà, ma che comunque rimane fermo sul proprio verdetto, conducendo il giocatore verso il dischetto del rigore. A sbrogliare questa situazione di disagio ci pensa proprio Omar che dagli undici metri calcia la palla nettamente a lato, sbagliando di proposito un penalty che avrebbe spianato la strada al successo della sua squadra. A questo punto scattano a furor di popolo gli applausi generali e i complimenti da parte di entrambe le formazioni per un gesto spontaneo che mette la sportività davanti agli interessi personali e a quelli di squadra. Anche per effetto di questo episodio, la partita prosegue all’insegna del rispetto reciproco, giocata alla pari dalle contendenti e con successo finale degli ospiti. Non manca infine il terzo tempo, organizzato dalla compagine di casa che, oltre ad un’occasione in più per socializzare fra ragazzi e genitori, diventa un momento in cui congratularsi ulteriormente con Omar che abita a Campodoro, frequenta il primo anno del liceo scientifico Galileo Galilei di Selvazzano e da tre stagioni milita nella Villafranchese.

Giovanni Pagin di quel club è il responsabile del settore giovanile. «Per noi – le sue parole - è un motivo d’orgoglio avere ragazzi protagonisti di simili gesti; a loro da sempre cerchiamo di insegnare la correttezza in campo e il rispetto per gli avversari e l’arbitro. Va poi considerato che Omar ha fatto tutto questo in maniera autonoma, dimostrando di avere, a dispetto della sua ancora giovane età, un grande senso di responsabilità e giustizia». «Non è per nulla scontato vedere gesti di questo tipo – replica Alessia Mazzuccato, allenatore della Nativitas e testimone diretto di quanto avvenuto - soprattutto nel calcio giovanile in cui i ragazzi sono in costante fase di crescita e formazione sportiva. La scelta di Omar va quindi doppiamente sottolineata, come personale presa di coscienza della situazione, ma anche come prova di maturità. Mi complimento anche con la Villafranchese – conclude - per i valori trasmessi ai suoi ragazzi. Episodi come questo sono da esempio per tutti».

Ultimo aggiornamento: 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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