L'architetto Emanuele Boaretto: «Così progetto le piscine più profonde del mondo»

Ha trasformato la passione per le immersioni in un mestiere: «Le migliori idee? Sott’acqua»

Mercoledì 12 Ottobre 2022 di Silvia Moranduzzo
Emanuele Boaretto

«Quando sei sott’acqua sei solo con te stesso. È il momento migliore per riflettere». Emanuele Boaretto, architetto e presidente di Federalberghi Terme, ha una grande passione per le immersioni che ha deciso di trasformare in lavoro. È stato lui a progettare la Y-40 di Montegrotto, la piscina termale più profonda al mondo, e da lì non si è mai fermato.

Quando ha cominciato con le immersioni?
«Negli anni Ottanta, con alcuni amici ci siamo avvicinati a questa disciplina.

All’epoca non era molto conosciuta, poi abbiamo avuto la parabola ascendente di Enzo Maiorca, poi Umberto Pellizzari».

Cosa la appassiona?
«L’apnea è una disciplina che porta con sè valori molto importanti. Quando ti immergi sei solo con te stesso. Serve controllo, è un momento molto importante e perfetto per riflettere».

E durante una delle tante immersioni le è venuta l’idea della Y-40.
«È un sogno nato durante i miei primi corsi per diventare sub. Sul nostro territorio le cose andavano bene ma non c’era nulla di originale, di unico. L’obiettivo era individuare una unicità che non fosse in competizione con il territorio ma che da questo territorio traesse la sua forza. Qui c’è acqua naturalmente calda e arrivano ogni anno 700 mila persone».

Quando ha cominciato a progettare la Y-40?
«Ho iniziato a progettarla nel 2012 e il 2 maggio 2013 abbiamo iniziato i lavori con le operazioni di scavo. Abbiamo finito il 1 maggio 2014 con la posa dell’ultima mattonella a 42 metri e 15 di profondità. Il riempimento è durato 9 giorni e all’inaugurazione era presente anche Umberto Pellizzari. Proprio lui durante la costruzione ci ha dato molti consigli utili, è stato davvero prezioso».

A parte la profondità, perché Y-40 dovrebbe essere considerata unica?
«Perché è un teatro, un palcoscenico sul quale montare scenografie. Abbiamo realizzato diversi eventi, qui sono venuti artisti a girare videoclip, abbiamo trasformato per una sera la piscina in una discoteca subacquea. Ne sono orgoglioso».

E da lì non si è più fermato, ha cominciato a costruire piscine in giro per il mondo.
«Altre cinque: una a Taiwan, tre in Cina e una in Malesia. Abbiamo sfruttato la conoscenza acquisita con la Y-40 per creare situazioni completamente diverse, sia nello stile sia per la tipologia di fruizione».

Ci fa un esempio?
«La piscina che stiamo realizzando in Malesia dovrà interagire molto con l’esterno quindi avrà diverse aperture. Ci saranno anche dei ledwall sott’acqua per la promozione di prodotti. Oppure, all’interno di un hotel di lusso a Shangai, stiamo creando una piscina al cui interno sono ricreati degli edifici storici cinesi e avrà una profondità record di 70 metri (l’attuale piscina più profonda del mondo è a Dubai con 60 metri). Potrà entrare un sommergibile per far conoscere la storia della Cina senza immergersi. Faremo conoscere anche le nostre montagne».

In che senso?
«All’interno di un parco acquatico a Taicang che richiama le nostre Dolomiti realizzeremo una piscina con un ambiente alpino e un teatro profondo 5 metri dove quotidianamente ci sarà un’esibizione di sirene, disciplina nata da poco. Qui da noi c’è Ilaria Molinari, siamo stati noi i primi a lanciare la disciplina in Europa».

La passione per l’acqua l’ha portata lontano. Quali sono le caratteristiche che deve avere una piscina?
«La cosa più importante, e ce ne stiamo rendendo conto in questo periodo storico, è che deve essere sostenibile. Non solo nell’utilizzo dei materiali per la sua costruzione, che devono essere prodotti della natura e non della chimica, ma anche nella gestione».

Cosa significa?
«Vuol dire che la gestione deve essere la più economica possibile, così ci sarà il minor impatto ambientale. La filtrazione delle acque deve prevedere il minor consumo dell’acqua stessa proprio per salvaguardarla. L’acqua non è un bene finito. Meno energia si riesce a utilizzare e meglio è. Nel nostro caso l’acqua è calda naturalmente, non spendiamo soldi per il suo riscaldamento mentre a Padova vediamo piscine che chiudono perché quelle si riscaldano a gas».

Ultimo aggiornamento: 17:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci