Padova. Spacciatori minorenni appena immigrati e cocaina pagata con monili d'oro: l'operazione della polizia

Martedì 3 Ottobre 2023 di Marina Luccin
La droga sequestrata

PADOVA - La cocaina? Si paga anche con monili d’oro. E ormai sono sempre di più gli spacciatori minorenni che vengono sorpresi dalla polizia.

Alcuni sbarcati da pochissimi giorni coi barconi in Sicilia e arrivati a Padova, molto probabilmente grazie a contatti che avevano recuperato già in patria. 


GLI ARRESTI
Gli agenti della Squadra Mobile della “Sezione Criminalità Diffusa” hanno arrestato un 34enne tunisino irregolare (incensurato) assieme a un suo connazionale 17enne, quest’ultimo con precedenti di polizia per stupefacenti. I due sono stati individuati a seguito di un servizio di osservazione organizzato dagli agenti nei pressi di un’abitazione di via Prestinari, segnalata per la presenza dinordafricani sospettati di spaccio.
Dopo alcuni minuti di attesa, i poliziotti hanno notato il 34enne uscire dall’abitazione e raggiungere poco distante un uomo che lo attendeva e che gli consegnava alcune banconote ricevendone in cambio un involucro. 
Bloccati entrambi i soggetti, gli agenti hanno potuto accertare uno scambio di una dose di cocaina che l’acquirente aveva acquistato per 40 euro e parzialmente già consumato. 
I poliziotti non avevano trovato nulla nella perquisizione tuttavia, ma poi hanno sorpreso un 17enne tunisino che rientrava a casa con addosso dieci ovuli contenenti un totale di 97 dosi di cocaina, per un quantitativo di oltre 80 grammi. Entrambi i soggetti sono stati arrestati. 
La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia, anche alla luce delle recenti modifiche normative apportate col Decreto “Caivano” ha disposto che il minore venisse condotto e ristretto presso il Centro di pronta accoglienza di Treviso. 


I GIOIELLI
Un altro 17enne tunisino, e sempre in concorso con altro connazionale maggiorenne, è stato invece sorpreso a spacciare nei pressi di un parcheggio di Villanova di Saonara. Sempre in relazione ad una segnalazione pervenuta dai cittadini, insospettitisi per la frequente presenza di stranieri, i poliziotti della Squadra Mobile si sono appostati nei dintorni e hanno notato un 23enne tunisino avvicinare un 53enne italiano, da cui riceveva in consegna un bracciale in oro. 
Allontanatosi il primo straniero, ne notavano un secondo, poi verificato essere il 17enne, il quale raggiunto anche lui l’italiano gli consegnava un involucro. Subito dopo i due tunisini si riunivano sedendosi insieme su una vicina panchina pubblica. A quel punto i poliziotti sono intervenuti controllando tutti e tre i soggetti. All’atto del controllo gli agenti hanno potuto verificare come il 53enne aveva contattato telefonicamente (proprio come già aveva fatto nei giorni precedenti) il 23enne tunisino accordandosi su quantitativo e prezzo della droga, nonché sui tempi, modalità e luogo della consegna, a cui provvedeva però il minore. 
Il 23enne è stato arrestato e trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura in attesa di essere condotto dinanzi al tribunale per essere giudicato, mentre il minore (peraltro giunto sulle coste italiane appena lo scorso 9 agosto) è stato deferito alla Procura per i Minorenni e di seguito affidato ai servizi sociali per il successivo collocamento in una comunità di accoglienza. 


VIA PALESTRO
In ultimo i medesimi poliziotti hanno denunciato un terzo minorenne (sempre di 17 anni), sorpreso nei pressi di un bar di via Palestro in possesso di 21 grammi di hashish. Accompagnato in Questura per l’identificazione e denunciato in stato di libertà, è stato anche lui affidato ai servizi sociali del Comune di Padova. 
Le recenti modifiche legislative (Decreto Caivano) consentono adesso di poter operare l’arresto in flagranza dei minori anche in ipotesi di spaccio di lieve entità.

Ultimo aggiornamento: 17:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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