Dimissioni in blocco a San Giorgio in Bosco: cade l'amministrazione di Pettenuzzo, segretario provinciale della Lega

Bobo Miatello e Fabio Zanfardin hanno già annunciato la loro candidatura alle prossime elezioni

Venerdì 19 Gennaio 2024 di Redazione Web
Nicola Pettenuzzo

SAN GIORGIO IN BOSCO (PADOVA) - Cade l'amministrazione di San Giorgio in Bosco, si sono dimessi otto consiglieri comunali su 13. Il sindaco Nicola Pettenuzzo, che è anche segretario provinciale della Lega, non è più sindaco. 

Le dimissioni

Come da procedura, il consiglio comunale è automaticamente sciolto e Pettenuzzo è decaduto. Nelle prossime ore il prefetto dovrà nominare un commissario. È la prima volta in 31 anni, da quando nel marzo del 1993 era stata introdotta per legge l’elezione diretta dei primi cittadini, che un sindaco della cittadina dell’Alta Padovana decade prima della scadenza naturale del proprio mandato. A rassegnare le proprie dimissioni all’ufficio protocollo sono stati il già sindaco leghista Bobo Miatello, campione di preferenze che nel 2019 aveva determinato la vittoria di Pettenuzzo, gli assessori Enrica Zanon e Vittorio Trento e la Presidente del Consiglio comunale Danila Andretta.

Hanno aderito all’appello dei quattro amministratori della maggioranza anche i Consiglieri del gruppo di opposizione “UniAMO San Giorgio”, col capogruppo Valentina Campagnaro, Giuliana Lorenzetto, Fabio Zanfardin e Fabio Miotti.

Parte la campagna elettorale

I motivi di queste dimissioni in blocco sarebbero da ricercarsi in dissidi che nel tempo hanno visto una escalation con un vero e proprio scontro nel centrodestra. Tanto che Bobo Miatello, ex sindaco e dissidente leghista, ha già annunciato la sua candidatura a sindaco alle elezioni amministrative che si terranno la prossima primavera. «È finita l’era Pettenuzzo, il peggior sindaco della storia della nostra comunità, che ha tradito gli elettori e la sua stessa maggioranza presentandosi in continuità del mio progetto politico, salvo poi fare l’esatto opposto - dichiara Miatello - Questo mandato è stato un vero e proprio fallimento: un’unica opera realizzata, la pista ciclabile verso Paviola che avevo già progettato e in parte finanziato durante il mio secondo mandato, che ha scelto di pagare con un debito che i cittadini di San Giorgio in Bosco saranno chiamati a ripagare per i prossimi anni. E poi uno stillicidio di rincari voluti da Pettenuzzo e dal suo vicesindaco e assessore al bilancio, Loreta Frison: in 5 anni sono aumentati l’addizionale irpef comunale, i buoni pasto a scuola e per gli anziani, il trasporto scolastico, il costo dei loculi. Aumentate poi anche le indennità della giunta, mentre diminuiva solo l’attenzione verso i nostri concittadini, con un sindaco troppo spesso assente o disinteressato perché concentrato sulle sue ambizioni personali, tra Provincia e partito e l’incarico di assistente di un parlamentare europeo. Mi spiace solo aver riposto nel 2019 la mia fiducia in una persona rivelatasi poi una così gran delusione: un’amarezza che mi porta oggi a lavorare a una alternativa, che ridia speranza al nostro Comune. Per questo a giugno sarò in campo, e lavorerò con impegno a una proposta di centrodestra all’altezza delle aspettative dei cittadini e alternativa a Pettenuzzo». In campo anche le candidature di Fabio Zanfardin, Fratelli d’Italia, che circa le dimissioni collettive afferma «abbiamo solo potuto prendere atto che da un anno a questa parte non esisteva più una maggioranza».

A San Giorgio in Bosco è già tempo di campagna elettorale.

Ultimo aggiornamento: 13:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci