Boccata d'ossigeno per il settore del vino, riparte la vendita diretta nelle cantine

Giovedì 7 Maggio 2020
Boccata d'ossigeno per il settore del vino, riparte la vendita diretta nelle cantine
PADOVA - Le prime a chiudere erano state le sessanta cantine di Vo’ seguite poi da tutte le altre aziende vitivinicole. L’emergenza coronavirus ha paralizzato l’intera filiera del vino sui Colli Euganei e in tutta la provincia, con ripercussioni pesanti sulle aziende e l’indotto. Dopo due mesi di stop forzato, i cui effetti negativi sono stati mitigati in parte dalla vendita a distanza e on line con consegna a domicilio, garantita grazie ad un enorme sforzo organizzativo dei produttori, ora finalmente le cantine padovane possono riaprire le porte per la vendita diretta dei propri vini. Le recenti disposizioni regionali consentono infatti ai veneti di poter muoversi liberamente nel territorio regionale per l’acquisto di prodotti. Sono circa 250 le aziende organizzate per la vendita diretta in cantina, tra area collinare e resto della provincia, per un volume d’affari intorno ai 20 milioni di euro.

«Una notizia che i nostri imprenditori attendevano con ansia - afferma Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova - dopo il lungo stop e le incertezze. Affrontando non poche difficoltà e sostenendo spese extra molte aziende hanno incrementato il servizio di consegna a domicilio per non azzerare del tutto il reddito e poter rispondere alle richieste della clientela più affezionata. Ora le cantine riaprono, naturalmente in tutta sicurezza e nel pieno rispetto dei protocolli sanitari, proprio nel periodo ideale per l’acquisto del vino, anche sfuso da imbottigliare». Una boccata d’ossigeno per un settore che conta oltre 3.700 aziende viticole che coltivano una superficie di 7 mila ettari e producono fino a 900 mila quintali di uva, per tre quarti destinata a diventare vino a marchio di qualità. 
«Ci siamo organizzati per la riapertura in modo da rispettare le norme igienico-sanitarie e il distanziamento sociale - spiega un'imprenditrice di Baone -. Le idee sono davvero tante e non vediamo l’ora di accogliere i nostri clienti e ripartire. Già nel mese di marzo, primi in Italia, abbiamo lanciato le video degustazioni, un modo per interagire con chi riceveva i nostri vini a casa e condividere con i wine lovers online la degustazione, in un interessante e utile scambio di informazioni e sensazioni reciproco».
A Vo’ i fratelli che gestiscono un’azienda colpita tra le prime, come tutte quelle del comune collinare, ricordano le difficoltà dei primi giorni e la voglia di rialzarsi. «Siamo partiti da subito con la consegna a domicilio ed abbiamo avuto una buona risposta da parte dei clienti anche se l’impegno è stato notevole per arrivare in più province. Ora siamo pronti ad accogliere i clienti in azienda in attesa che riparta l’intero settore della ristorazione, del turismo e della vendita al dettaglio. Ci vorrà del tempo per tornare ai volumi di vendita precedenti e nell’immediato servirebbero finanziamenti ad hoc e a fondo perduto per le nostre attività».
 
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