La barista e l'asporto: «Sì dal Comune, no dai vigili». Il sindaco: «Basta norme contraddittorie»

Martedì 28 Aprile 2020 di Cesare Arcolini
Lennj Bugin gestisce il Kaffelizia a Noventa
NOVENTA PADOVANA/ SAONARA - La parola d'ordine ieri in paese a Noventa Padovana è stata caos. Proprietari di bar sul piede di guerra in attesa di conoscere il proprio futuro. «E' inevitabile che tutti noi - dice Lennj Bugin del bar Kaffelizia, proprio di fronte alla chiesa della frazione di Noventana - vogliamo riprendere a lavorare. Questo periodo di quarantena ci ha messo in ginocchio, le spese fisse sono rimaste, ma senza poter rimettere qualche banconota in cassa siamo destinati a morire commercialmente parlando».

NOVENTA, REBUS TAKE AWAY
Secondo l'ordinanza del governatore Luca Zaia è possibile muoversi con lo schema del take away. I clienti, dunque, non potranno entrare nei singoli locali, ma dovranno attendere all'esterno del negozio la merce e poi andarla a mangiare a casa per scongiurare ogni forma di assembramento. «Ipotizzando di cominciare questo servizio, ieri mattina con la mia collega ho aperto il bar e ho cominciato la sanificazione. Ad un tratto sono arrivati gli agenti della polizia locale che mi hanno chiesto il perché il mio locale fosse aperto. Quando ho spiegato all'agente della municipale quello che stavo facendo, mi è stato risposto che se nei prossimi giorni fossero tornati e avessero trovato il bar aperto, inevitabile sarebbe scattata la multa di 400 euro, con proposta alla Prefettura di chiudere l'attività per cinque giorni lavorativi».  Situazione questa che ha lasciato molto perplessa Lennj Bugin che ha dichiarato: «Appurato che prima di iniziare a pulire il locale avevo avvisato l'ufficio Commercio del Comune che mi aveva dato esito positivo, non capisco che differenze ci siano tra un bar e un bar gelateria. Perchè noi non possiamo riprendere ad accontentare i nostri clienti, mentre altri possono già farlo da sabato scorso? Certe scelte non mi piacciono e desidero maggiore equità nei comportamenti».
Nella tarda mattinata di ieri un piccolo spiraglio si sarebbe aperto. Da un ulteriore contatto tra esercente e Comune è emerso che la porta del bar da oggi dovrà rimanere chiusa, non potranno essere accettati clienti occasionali, ma soltanto quelli che telefonicamente prenotano i loro acquisti. E' confermato che nulla che verrà acquistato potrà essere consumato non soltanto all'interno del locale, ma anche nelle immediate vicinanze. «Una cosa sia chiara - ha concluso la proprietaria del Kaffelizia - non voglio lo scontro con il Comune, ma soltanto la possibilità di lavorare secondo quando la legge prevede e dalle ultime aperture stilate nell'ordinanza di Zaia, mi pare proprio di rientrare tra coloro che possono aderire al mercato take away. Non mi sembra di rubare nulla a nessuno». E' giusto sottolineare che ieri mattina, in attesa di un'apertura odierna con il metodo della prenotazione telefonica, anche altri storici bar del centro di Noventa hanno rialzato le serrande e hanno cominciato le classiche pulizie straordinarie. L'impressione raccolta è che nei prossimi giorni sarà costante la presenza della polizia locale lungo le strade per sincerarsi del comportamento dei commercianti. 

SAONARA, STEFAN SBOTTA 
Ma anche a qualche sindaco sono salti i nervi per le cotraddizioni tra le norme. Il decreto firmato da Conte domenica scorsa, i correttivi firmati da Zaia ieri con una nuova ordinanza sono stati la goccia che hanno fatto traboccare il vaso. «Mi sono stancato di fare la figura del pagliaccio a fronte di decreti governativi e contro ordinanze regionali in contrasto tra loro: ho deciso di non pubblicare più nulla» è, da Saonara, l'amaro sfogo del sindaco Walter Stefan che in una missiva lanciata alla sua collettività ha manifestato tutto il suo malessere di fronte alle recenti questioni legate al Coronavirus. «Potete chiamare direttamente il presidente del Consiglio Conte, o il governatore Zaia, ma anche il prefetto e tutte le forze dell'ordine - ha attaccato - ma non chiamate più in Comune a Saonara». Il sindaco ha poi ringraziato pubblicamente il personale medico e paramedico per l'eroico lavoro che sta svolgendo, le forze dell'ordine, i volontari e gli stessi cittadini per la pazienza avuta fino ad ora. Stefan ha concluso: «Continuerò a lavorare tutti i giorni per cercare di risolvere i problemi della nostra comunità, ma non voglio più perdere tempo per districarmi in quella che appare una guerra Stato-Regione Veneto sulla testa dei cittadini». A fine giornata il primo cittadino Walter Stefan ha inoltrato la sua lettera a tutti i sindaci della provincia di Padova ricevendo consensi un po' ovunque a prescindere dai colori politici di appartenenza di ogni singola amministrazione. 
Ultimo aggiornamento: 12:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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