Assistono la mamma, tre sorelle si ammalano: tutte guarite

Martedì 21 Aprile 2020 di Barbara Turetta
La novantaquattrenne Maria Levorato con le figlie Marina e Antonella
RUBANO - La paura che le condizioni della mamma potessero peggiorare costringendola ad un ricovero in ospedale, con il rischio di non poterla assistere, non le ha mai abbandonate in questo lungo mese, soprattutto nella fase acuta della malattia. Ma la tenacia di Maria Levorato, 94 anni compiuti a metà aprile mentre combatteva contro il Coronavirus in quarantena, assieme alle figlie Marina e Antonella a loro volta positive, ha avuto la meglio: mamma e figlie sono oggi negative al test e domenica hanno giustamente festeggiato, sempre fra di loro. Oggi, con l’esito del secondo tampone di conferma della negatività al virus possono dire di essere guarite.
PERICOLO SCAMPATO
Il peggio è passato, ma sono state settimane molto dure quando tutte e tre erano fiaccate dai sintomi del Covid-19. Superata la fase critica, in cui sono sempre rimaste in contatto con i medici dell’Ulss che seguono i pazienti positivi in quarantena domiciliare, oggi sono molto più serene. Alla vicenda di Maria e delle due figlie in quarantena con lei si lega anche quella della terza sorella, Annalisa, con la quale vive la mamma, la prima ad ammalarsi e anche lei risultata positiva al Covid-19. Tutto ha inizio il 16 marzo quando la sorella maggiore Annalisa accusa i primi sintomi con febbre alta. «Visto quello che stavamo vivendo sul fronte sanitario – racconta la sorella Marina – inevitabilmente il pensiero è stato quello che potesse trattarsi del virus e abbiamo subito pensato a tutelare la mamma che vive in casa con mia sorella e suo marito. L’abbiamo così trasferita dall’altra nostra sorella Antonella, che vive da sola a poche centinaia di metri di distanza». Ma il virus si è già insinuato e il giorno dopo è proprio l’anziana mamma a non stare bene. Contattato il medico di base, si decide per una terapia che tenga sotto controllo la febbre e la forte tosse. A distanza di un paio di giorni è Antonella a manifestare i sintomi, e così Marina lascia la sua abitazione di Selvazzano e si trasferisce a Rubano per stare accanto alla mamma e alla sorella. «Non avrei mai potuto lasciarle da sole con la febbre – racconta ancora - e così sono andata da loro. Ma il lunedì sono io a sentirmi male: ho la febbre, dolori ovunque e una grande stanchezza. Erano anni che non mi ammalavo, pratico sport e corro maratone e l’influenza era per me un ricordo lontano. Vista la sintomatologia che abbiamo manifestato tutte e quattro il mio medico di base ha attivato la procedura per il tampone risultato positivo per noi tre sorelle e mia mamma, e negativo per mio cognato».
LA TERAPIA
Da qui iniziano le settimane più dure, è la mamma ad avere una tosse insistente, ma fortunatamente il suo fisico forte le permette di reagire bene alla terapia. «Fortunatamente non ha avuto bisogno della terapia con l’ossigeno – ha raccontato ancora la figlia - ma il timore è sempre stato quello di dover ricorrere alle cure dell’ospedale, e di non poterle più stare accanto. La fortuna ci ha assistite». «I primi 15 giorni dormivamo tanto perché la fiacchezza era pesantissima – continua Marina - nel momento in cui la mamma ha acquistato le forze abbiamo cominciato a portarla al piano terra, iniziando così a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel. Abbiamo ripreso a giocare a carte, e ci sedevamo in terrazzino a parlare. E poi abbiamo cucinato tanto, gnocchi, tortellini e torte. La spesa ci veniva consegnata a domicilio e i farmaci ce li portavano i volontari della Croce Rossa». Il 14 aprile Maria in piena quarantena ha festeggiato il suo 94esimo compleanno, un po’ dispiaciuta per non avere avuto accanto tutti i suoi familiari, ma contenta di aver messo “ko” il virus.
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